La pupa e il secchione 2010, la cultura dell’ ignoranza in tv

Anche ai più accaniti detrattori del girone infernale dei reality show e di un certo modo di fare tv, sarà capitato in questi ultimi mesi di ritrovarsi, sulle pagine dei quotidiani e spiattellate sui servizi dei tg nazionali, una squadra di finti o presunti tonti, costituita da alcuni giovani cavalieri colti e da uno sciame di fanciulle permanentemente in versione spiaggia, starnazzanti come gallinacei geneticamente modificati.

Già diversi anni fa era stato il boom della prima edizione. Adesso, non contenti, i geni dell’ intrattenimento mediatico hanno deciso di regalarci il secondo, imperdibile, sconcertante e tanto atteso polpettone.

Stiamo parlando de “La pupa e il secchione”, reality show in onda su Italia 1, seguitissimo da adolescenti, giovani e meno giovani.

Il reality è animato da alcuni ragazzi che, almeno da quanto si narra e da ciò che cercano di far credere, rientrerebbero a pieno titolo nella categoria “secchioni”, ovvero quella di chi ha deciso di spendere la propria giovinezza sui libri, forse nel maldestro tentativo di ripercorrere le orme del compianto poeta da pelliccia Giacomo Leopardi, anche detto Giacopardino.

Ad accompagnare gli ingenui detentori del Sapere, un allegro gregge di bionde e meno bionde starlet, tutte luccicose e pagliettate, ignoranti almeno quanto le capre, con l’aggravante che, almeno le capre, ispirano tenerezza.

Sebbene non abbia quasi mai avuto l’ onore di farmi intrattenere da questi personaggi in cerca di un conto corrente (tranne che per qualche manciata di minuti durante gli stacchi pubblicitari nel corso di un film o documentario seguiti su altre reti), ho avuto occasione di leggere spesso qualche commento sulle pagine dei quotidiani o seguire qualche retroscena malefico mandato in onda dalla banda di monellacci della Gialappa’s.

In un ginepraio di polemiche, commenti e risse nei peggiori salotti televisivi, mi sono sempre più convinta che la maggioranza degli Italiani si è ormai da anni rassegnata ad un tipo di televisione insulsa, futile, disadattata, una tv che, negli anni, è passata da una funzione primaria quale era quella dell’ informare e dell’ intrattenere con documentari, film e varietà condotti ed arricchiti da Artisti veri, ad un genere totalmente diverso, privo di qualsiasi ragion d’ essere se non quella bassa e meschina del convincere anche un’ emerita oca parlante di poter essere interessante, televisivamente accattivante e di poter, quindi, prendere il suo posto all’interno della grande scatola nera.

Da una tv fatta da Artisti e professionisti si è passati ad una tv fatta da chiunque, con l’ ovvio quanto scontato risultato che ormai chicchessia pretende il suo momento di gloria, anche al costo di risultare ridicolo.

I modelli che oggi la televisione propone sono del tutto diseducativi, posto comunque che non deve di certo essere la tv a svolgere una funzione educativa. Sicuramente, considerato che in quasi tutte le case è presente un apparecchio televisivo e che, comunque, la tv è ancora oggi uno degli strumenti più utilizzati, sarebbe quantomeno opportuno evitare di mandare in onda certe pagliacciate.

La pupa e il secchione può senza ombra di dubbio rientrare nella categoria “teatrino di serie d”.

I secchioni, infatti, nella maggioranza dei casi altro non sono che giovani che hanno quella cultura di settore e generale che, tutti, dovrebbero avere. Nulla di straordinario insomma, considerate le castronerie che anche loro riescono ad esprimere con disinvolta allegria.

Le pupe, invece, sono rappresentate da esemplari di genere femminile sapientemente manovrati come pupi, non si capisce bene da quale puparo, tutto al fine di aumentare gli ascolti.

Un’  ignoranza proverbiale, allucinante, indicibile. Talmente sconcertante che, in qualche caso, le pupe non sono nemmeno riuscite a riconoscere in foto gli stessi personaggi che solitamente incontrano in qualche colorato party di veline, velette e velonze.

Il modello proposto farebbe sgranare gli occhi anche a Barbie. Fondoschiena stratosferici montati su corpi assolutamente snelli e sinuosi, contornati da davanzali ricchi sulla cui veridicità è assai meglio non indagare.

Adesso qualcuno sosterrà che, in fin dei conti, l’ennesimo schiforeality è solo un modo per divertirsi e che solo le invidiose o i noiosi si scagliano contro questo genere di tv spazzatura.

Nel riconoscere una indiscutibile libertà di scelta, se è vero che la tv deve anche essere in grado di offrire programmi di goliardia e intrattenimento, d’ altro canto non ci si può neanche prendere troppo in giro.

Che fine hanno fatto quei meravigliosi varietà che potevano essere seguiti da tutta la famiglia? Quelli che erano in grado di far brillare le stelle che poi hanno portato la cultura italiana in tutto il mondo?

Come mai tv interessantissime che propongono contenitori ricchi di notizie, reportage, informazione non manipolata e documentari vengono addirittura oscurate e invece vengono ancora trasmesse schifezze simili?

L’Italia è un popolo di schiavi volontari, una Nazione fatta da rassegnati che si trascinano per le vie delle città alla ricerca di un modello, uno spunto, un’idea che possa presto condurli al successo, alla notorietà, a quella vita ricca di lustrini e colorata da mille agi.

Ma l’ Italia è anche un popolo di persone stanche e affaticate, di gente che deve armarsi tutti i giorni di pazienza e lente d’ ingrandimento per trovare fonti pure di notizie e divertimento, che siano quelle proposte da tv a pagamento, dal cinema o dai libri.

La verità è che, quella che tutti vogliono far passare come “la maggioranza”, è solo una fetta piccolissima della torta, la fetta di quelli che si accontentano di osservare una scosciata che si passa la crema prima di mettersi a letto.

La vera Italia, fatta da persone critiche e con fame di conoscenza, non ha tempo né per i pupi, né per i pupari. E se qualcuno ci vuole far credere che questa è in realtà la parte in minoranza, è solo per legittimare, giorno dopo giorno, la stupidità, l’ idiozia, la scempiaggine, come unica forma di divertimento, unico lenimento per i problemi di tutti i giorni.

La roccaforte di fedelissimi a questo genere di trasmissioni è composta da individui il cui senso critico e la cui intelligenza sono ancora spente, volontariamente o per cause esterne.

Sarebbe anche compito della tv accendere queste menti, condurle ad un percorso di sana immaginazione ed arricchimento. Invece, come al solito, la via più facile da percorrere è anche la più comoda, la più giovevole. Soldi facili, ascolti facili, notorietà facile.

Così, mentre i coscienziosi continuano ogni sera a cercare un bel film, un varietà degno di essere chiamato tale o un servizio che proponga nuovi spunti per la ricerca della Verità, altri si accontentano di emulare il vecchio e caro Homer Simpson e di scolarsi una birra mentre coppie di emeriti scorfani cercano di vincere la coppa al deterioramento mentale permanente.

Marè – BlogSicilia