Non è ancora del tutto rientrata la crisi del gas tra Mosca e Minsk anche se sono riprese le forniture di gas dalla Russia alla Bielorussia e verso la Lituania. A fronteggiarsi il monopolista russo del gas ‘Gazprom’ e il partner bielorusso ‘Beltransgaz’.
Alla base della disputa di natura finanziaria tra i due colossi energetici il delicato punto delle tariffe di transito. Minsk aveva minacciato ieri sera di chiudere i rubinetti verso l’ Europa se Mosca non avesse pagato entro oggi i costi di transito pregressi del suo gas sul territorio bielorusso. Una somma corrispondente al periodo novembre-dicembre 2009 e ai primi mesi del 2010. A sua volta Mosca chiedeva alla Bielorussia di onorare il suo debito per forniture di gas nel 2010 dell’importo di 187 milioni di dollari. Oggi dopo che, prima la Bielorussia annunciava che ‘Gazprom’ aveva pagato e poi, quest’ultimo dichiarava di aver ricevuto tutto il regresso da Minsk, sembrava tutto risolto. Così non è stato. Tra le due parti non c’ è accordo sulla cifra che Mosca deve versare a Minsk.
Un mancato accordo che mantiene viva la minaccia di un’ interruzione delle forniture di gas russo verso l’ Europa. Secondo ‘Beltransgaz’ l’importo complessivo del debito russo è di 260 milioni di dollari, mentre ‘Gazprom’ ne ha pagato solo 228 milioni di dollari. Per Minsk il debito non è completamente saldato. La ‘Beltransgaz’ attende ancora un pagamento aggiuntivo da parte del colosso del gas russo, altrimenti taglierà proporzionalmente la quota di metano diretto all’Europa. A sua volta ‘Gazprom’ si rifiuta di farlo precisando che il pagamento effettuato corrisponde a 1,45 dollari per ogni mille metri cubi di gas trasportati su 100 km, per un totale di 228 milioni di dollari come stabilito da contratto. Minsk invece, sostiene che il prezzo del gas è aumentato da novembre a oggi e chiede un adeguamento. Nel frattempo il gigante energetico russo ha anche accusato Minsk di aver prelevato impropriamente il 20 percento del gas destinato all’ Europa.
La Russia aveva cominciato dallo scorso lunedì a ridurre progressivamente le forniture di gas verso la Bielorussia, e di conseguenza anche verso la Lituania, fino ad arrivare ieri a tagliarle del 60 per cento. Questa ennesima crisi del gas, seppure meno grave di quella dello scorso anno scoppiata tra Russia e Ucraina, ha creato problemi specie alla Lituania che dipende al 100 per cento dal gas russo che le arriva attraverso il territorio di Minsk. L’Europa invece, dipende solo per il 25 per cento dal gas russo che attraversa la Bielorussia, la restante parte transita per l’ Ucraina.
Ferdinando Pelliccia