Giustizia, da cinque anni in giudizio per un furto non denunciato di 10 centesimi

Per il furto di un cappelletto d’ auto (il cappuccio a vite che chiude la valvola per la pressione dello pneumatico, del valore di non piu’ di 10 centesimi) un imprenditore edile settantenne di Cagliari e’ in attesa di una sentenza da cinque anni. L’ autista di una delle auto della sua azienda ha svitato un cappelletto da un’ auto parcheggiata vicino ma e’ stato notato da una impiegata di banca che ha presentato una denuncia mentre il proprietario del mezzo aveva deciso di soprassedere.

Il fatto – raccontato dal quotidiano L’ Unione Sarda – e’ accaduto il 30 settembre di cinque anni fa quando davanti ad una banca di Cagliari per un parcheggio conteso e per far dispetto all’altro automobilista un uomo ha rubato un cappelletto dal mezzo e si e’ allontanato. Il proprietario dell’auto ha deciso di lasciar perdere ma una impiegata della banca, che dalla finestra ha visto tutto, prende il numero di targa e informa prima l’automobilista ‘derubato’, che ritiene di far finire li’ la vicenda, e quindi i carabinieri. Il pm dopo aver verificato che non vi era denuncia di parte ne’ che era opportuno dar vita ad un processo per una inezia del genere ha chiesto l’archiviazione ma il Gip ha ritenuto che fosse un furto aggravato ed essendo l’auto su una pubblica via il reato andava perseguito d’ufficio. Cosi’ si instaura un procedimento che, fra un giudice e l’altro e dopo alcuni rinvii, e’ giunto a ieri quando in aula il ‘derubato’ ha confermato di non aver presentato denuncia e di non importargli chi abbia preso il tappino. L’udienza e’ stata aggiornata, forse per la sentenza, al prossimo novembre.

Aduc