La menopausa maschile chiamata ‘ipogonadismo tardivo’, è correlata alla bassa produzione di testosterone. I nove sintomi della menopausa maschile sono: una minore frequenza delle erezioni mattutine, pensieri sessuali più rari e disfunzione erettile, incapacità di svolgere attività che richiedono sforzi significativi, incapacità di camminare per più di un chilometro e l’impossibilità di piegarsi, inginocchiarsi e chinarsi, perdita di energia, tristezza e affaticamento.
Essi sono stati individuarli da un gruppo di ricercatori internazionali. Il loro studio è pubblicato sulla rivista ‘New England Journal of Medicine’. I risultati sono stati riportati anche dal notiziario europeo ‘Cordis’. La ricerca è stata fatta su un campione di 3.369 uomini di età compresa tra i 40 e i 79 anni residenti in 8 Paesi diversi. Il questionario somministrato ai pazienti si componeva di domande specifiche sullo stato di salute sessuale, fisico e psicologico ed era affiancato da un’analisi dei livelli di testosterone.
Dei 32 potenziali sintomi, solo 9 si sono rivelati correlati a bassi livelli di testosterone. Gli scienziati hanno identificato tre sintomi sessuali particolarmente rilevanti: una minore frequenza delle erezioni mattutine, pensieri sessuali più rari e disfunzione erettile. Sebbene un paziente possa mostrare segni di altri sintomi non sessuali, perchè sia possibile diagnosticare la menopausa maschile è necessario però, che venga rilevato un livello di testosterone basso e la presenza di tutti e tre i sintomi sessuali predetti. Gli scienziati hanno inoltre individuato altri tre sintomi prettamente fisici: incapacità di svolgere attività che richiedono sforzi significativi, incapacità di camminare troppo e l’impossibilità di fare dei movimenti.. I tre sintomi rimanenti si presentano invece, sul piano psicologico. Si tratta di perdita di energia, tristezza e affaticamento. E’ stato però dimostrato che il legame tra i tre sintomi sessuali e i bassi livelli di testosterone è più forte rispetto al legame con gli altri sei sintomi individuati. I ricercatori hanno anche demolito la convinzione dell’esistenza di una correlazione tra ipogonadismo tardivo e disturbi comunemente ritenuti sintomi della malattia, come variazioni nelle abitudini del sonno, difficoltà a concentrarsi e poca fiducia in se stessi.
I ricercatori hanno inoltre identificato il valore di testosterone sotto il quale i sintomi specifici diventano più comuni. Si prevede che ora i risultati di questa ricerca possano aiutare i medici a diagnosticare la patologia e a individuare la necessità di somministrare una cura adeguata, in modo particolare una terapia a base di testosterone maschile. Il trattamento a base di testosterone potrebbe rivelarsi utile solo in un numero relativamente basso di casi in cui si sospetta una deficienza androgenica, poichè molti dei sintomi presentati e legati al normale ipogonadismo non si sono dimostrati associati a livelli di testosterone ridotti negli uomini più anziani.
Ferdinando Pelliccia