Somalia, scontri a fuoco tra ribelli islamici e governo. Al Qaeda controlla l’ 80% del Paese

Continua l’ offensiva dei ribelli islamici del gruppo filo al Qaeda, al Shabaab, contro il governo somalo e gli invasori africani della forza militare Amisom. Anche stamani a Mogadiscio si registrano scontri a fuoco tra ribelli e le truppe fedeli al governo transitorio somalo, tfg, del presidente Sharif Sheikh Ahmed.

La situazione è particolarmente critica nei quartieri settentrionali e nella zona meridionale della capitale dove si sono verificati gli scontri più sanguinosi delle ultime settimane. Scontri che oltre a numerosi morti e feriti, specie tra i civili, stanno facendo aumentare il numero degli sfollati. Il presidente somalo ha chiesto aiuto militare per contrastare la nuova offensiva dei mujahidin arrivati ormai ad un passo dal conquistare completamente Mogadiscio. Il gruppo ha in pratica il controllo dell’80 per cento del territorio somalo compresa gran parte della capitale Mogadiscio. Il tfg controlla solo i quartieri dove sono ubicati, il palazzo presidenziale, Villa Somalia, gli edifici governativi, e l’ aeroporto.

Sono stati i Paesi dell’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo dei Paesi del Corno d’Africa, Igad, a rispondere all’appello ed hanno deciso di inviare 2mila soldati in difesa del governo somalo. Un nuovo contingente che si unirà ai 6mila già presenti dal 2007 a Mogadiscio nell’ambito della missione di peacekeeping dell’ Unione africana, Ua, denominata Amisom. Un forza militare composta esclusivamente da militari del Burundi e dell’Uganda, unici Paesi dell’Ua ad aver inviato loro truppe in Somalia. Soprattutto per il fatto che l’Amisom garantisce la sopravvivenza al fragile tfg somalo. Nei confronti di questi due Paesi africani più volte i miliziani islamici hanno promesso una dura punizione. Una promessa materializzatasi con il recente duplice attentato di Kampala in Uganda è rivendicato dagli al Shabaab. Di fatto il primo attentato messo a segno dal gruppo filo al Qaeda fuori dai confini somali. L’Uganda ha però risposto all’attentato con l’annuncio che rafforzerà il suo contingente nella missione dell’Ua.

Gli al Shabaab sono nati come movimento giovanile dell’ Unione delle Corti islamiche, Uci, che governò il Paese fino al dicembre 2006, poi si sono trasformati in combattenti dopo la cacciata delll’ Uci ad opera delle truppe etiopi accorse in aiuto del governo somalo e rimaste nel Paese fino al 2009. Il gruppo conta su una forza di 7mila combattenti esperti di guerriglia. Tra gli al Shebab militano parecchi combattenti estranei alla Somalia, provenienti dallo Yemen, Afghanistan e anche Paesi occidentali. Il loro leader è Mohamed Abdi Godane alias Abu Zubair, un religioso nato in Somaliland, regione semiautonoma della Somalia. Questi pur apparendo raramente in pubblico fa sentire spesso la sua voce diffondendo messaggi audio attraverso i media locali e i siti web. I ribelli islamisti puntano ad assumere il controllo della Somalia imponendo una rigida forma della Sharia, la legge islamica.

La nuova violenta offensiva lanciata dai ribelli contro il tfg è il frutto di recenti accordi di unità presi tra i leader dei due movimenti islamici che controllano gran parte della Somalia: il movimento degli al Shabaab, e il gruppo degli ‘Hizbul islam’. La comunità internazionale, USA in testa, che sostiene e ha promosso la costituzione del tfg, sta cercando in ogni modo di impedire il peggio.

Tra i Paesi occidentali l’ Italia si sta dimostrando tra i maggiori partner della Somalia. In settimana il Ministro degli Esteri, Franco Frattini ha ricevuto a Roma, alla Farnesina, il presidente somalo insieme al Ministro degli Esteri, Yusuf ‘Dheeg’ Hassan Ibrahim, a quello della Difesa, Abukar Abdi Osman, e delle Poste e Telecomunicazioni, Abdirisaq Osman Hassan ‘Jurile’. Nel corso dell’incontro il capo della diplomazia italiana ha confermato il pieno sostegno politico ed economico dell’Italia a favore della pacificazione del Paese africano. L’Italia, che finora ha stanziato a favore della Somalia, dal 2009 ad oggi, oltre 27 milioni di euro, in occasione dell’incontro ha versato un milione di euro a favore delle Forze di sicurezza somale. Promettendo al contempo di assegnare a breve altri due milioni di euro a sostegno delle Amministrazioni del tfg somalo. Tre milioni che rientrano nell’ambito del piano di sostegno a favore della Somalia che prevede un totale di 5,2 milioni di euro. “Uno sforzo finanziario che il governo italiano è orgoglioso di compiere per aiutare un Paese amico”, ha affermato Frattini mentre il Presidente Ahmed ha ringraziato affermando che: “esprimo l’ auspicio di poter continuare a contare sull’ aiuto dell’ Italia”.

Ferdinando Pelliccia