ONU, accesso all’acqua diritto fondamentale dell’uomo

Ogni anno milioni di bambini muoiono per la carenza d’acqua

NEW YORK – La notte scorsa, dopo oltre 15 anni di dibattiti, approvata dall’Assemblea generale dell’ONU una risoluzione che riconosce un diritto umano fondamentale l’accesso all’acqua potabile e ad uso igienico. Si tratta di fatto di un passo decisivo per affrontare la questione, sempre più urgente, della mancanza di risorse idriche sufficienti per centinaia di milioni di persone nel mondo. La risoluzione, che non è vincolante, ha raccolto i voti favorevoli di 122 Paesi senza nessun voto contrario e con solo 41 astensioni. Ad astenersi fra tutti, Stati uniti, Canada, Regno Unito e l’Australia motivandola con il fatto che a loro parere la risoluzione potrebbe minare l’iter in corso a Ginevra, presso il Consiglio dei Diritti Umani, per costruire un consenso sui diritti legati all’acqua. Il testo della risoluzione dichiara che: “l’accesso a un’acqua potabile pulita e di qualità, e a installazioni sanitarie di base, è un diritto dell’uomo, indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita”. La risoluzione ha preso spunto dal fatto che 884 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’ acqua potabile, e che più di 2,6 miliardi di persone, per lo più bambini, non dispongono di postazioni mediche di base. Stime ONU rivelano che ogni anno sono oltre 1,5 milioni i bambini, di età inferiore ai 5 anni, che muiono per malattie legate alla carenza d’acqua e strutture igieniche.

Ferdinando Pelliccia