CALCIO / Genoa, sconfitta per 2-0 contro il Panathinaikos. Sabato esordio contro l’Udinese

CALCIO GENOA – Lezione di greco per il Grifone, che torna da Atene con una sconfitta, un po’ di errori da correggere in fretta ma anche alcune buone indicazioni per il futuro. Un futuro ormai prossimo che si chiama Udinese: esordio in campionato sabato al Friuli, una settimana di tempo per migliorare l’intesa e cancellare alcuni dei difetti palesati contro il Panathinaikos. Ad esempio, una certa fragilità difensiva, evidenziata soprattutto in occasione del raddoppio greco firmato da Petropoulos. Per il resto, gara decisa dal rigore molto generoso concesso agli ateniesi a dieci minuti dalla fine del primo tempo, dopo un paio di ghiotte occasioni rossoblù: rete di Karagounis, gara in ripida salita. Giocata su un terreno infame per le sue condizioni, peggiori di quelle del Ferraris. Infatti Chico guadagna una distorsione alla caviglia in occasione del secondo gol ellenico. Gasperini a fine gara ironizza: «Non ci aspettavamo un campo così brutto. Meno male che si è fatto male, si fa per dire, solamente lui».

La nona amichevole estiva del Grifone regala luci e ombre. Che l’allenatore rossoblù conferma: «Una partita in chiaroscuro con luci e ombre. Ci sono state alcune cose buone e opportunità, ma anche degli errori». Poi Gasperini ribadisce il concetto espresso dopo Mondovì: «La squadra è cambiata molto, serve tempo per crescere». L’estintore del Gasp è sempre carico ed evita ancora una volta i troppi entusiasmi.

Il club ateniese ha vinto il ventesimo scudetto l’anno scorso. Quella allenata da Nikos Nioplias è una squadra ricca di giocatori di valore, come gli attaccanti francesi Djibril Cissè e Sidney Govou, il portiere della nazionale greca in Sudafrica, Alexandros Zvorvas, il gioliellino Sotiris Ninis, a lungo tenuto sotto osservazione dai dirigenti del Grifone, e l’esperto Giorgios Karagounis, un passato recente con la maglia dell’Inter e ora tornato a chiudere la carriera, da capitano, nel club che lo ha lanciato nel grande calcio. C’è poi Jean Alain Boumsong, che contro il Genoa ha giocato nella stagione 2006-07 quando, in B, militava nella Juventus.

Nel gruppo anche Stefano Sturaro, centrocampista classe ‘93 proveniente dalla Sanremese e inserito, a partire da questa stagione, nella Primavera rossoblù. Si è messo in evidenza nell’amichevole di giovedì scorso a Mondovì contro la prima squadra e così Gasperini lo ha “premiato” con il viaggio ad Atene regalandogli uno scampolo di partita.

Il Genoa parte con Ranocchia provato ancora una volta sul centro-destra, Milanetto in mezzo a fare coppia con Veloso, Mesto sulla sinistra e il trio offensivo Palacio-Toni-Sculli. L’Olimpico non è pieno ma i tifosi del Panathinaikos sono già in forma campionato. C’è anche una pattuglia di tifosi del Genoa. L’avvio di Karagounis e compagni è all’altezza ma il Genoa non si fa chiudere: dietro concede qualcosa, ma sa ripartire molto bene. Come al 21’, quando Palacio attraversa mezzo campo e lancia Toni, che salta come un birillo il difensore ma si vede respingere il tiro da Tvorbas. O al 26’, quando è Rafinha ad alimentare il contropiede ed è Veloso a costringere il portiere greco alla parata in corner. Al 35’, però, Milanetto va al contatto con Leto in area: rigore molto dubbio. Karagounis trasforma spiazzando Eduardo. La risposta rossoblù è in un colpo di testa di Sculli facile per Tvorbas.

Nell’intervallo i greci cambiano quasi tutta la squadra, il Genoa mantiene l’assetto di partenza. Al quarto d’ora i cambi: Bocchetti, Tomovic, Zuculini, Rudolf e Destro. La gara perde un po’ di intensità, il Panathinaikos raddoppia: percussione centrale di Cleyton, palla che resta lì e Petropoulos infila Eduardo sotto le gambe. Poi più nulla, tranne un paio di parate di Scarpi. Atene è alle spalle, è bene pensare all’Udinese.

fonte: IlSecoloXIX