FIBRILLAZIONE ATRIALE – MILANO, 8 SET – Evita a un paziente su quattro l’ospedalizzazione per cause cardiovascolari, riduce del 34% il rischio di ictus cerebrale e abbassa la mortalità del 16%. Sono questi alcuni dei vantaggi del dronedarone, nuova molecola da poco approvata in Italia per trattare la fibrillazione atriale, patologia che ogni anno conta 120 mila nuovi casi nel nostro Paese. Il farmaco si aggiunge all’armamentario terapeutico dei cardiologi come trattamento di prima linea in tutti i pazienti con fibrillazione atriale parossistica (aritmia che si manifesta in episodi acuti risolvibili spontaneamente) o permanente. «A fronte delle molecole fino ad oggi disponibili, il cui impiego poteva essere aggravato da effetti indesiderati significativi soprattutto a carico della tiroide – ha commentato oggi a Milano Claudio Rapezzi, cardiologo dell’università di Bologna – il dronedarone presenta un buon profilo di sicurezza» come emerge dagli studi clinici che hanno preso in esame oltre 8 mila pazienti. Lo studio Athena, che ha coinvolto oltre 4.600 pazienti con fibrillazione atriale e 29 centri italiani, ha dimostrato la riduzione del 26% delle ospedalizzazioni e può evitare la morte a un paziente su sei. Inoltre «nessun antiaritmico prima – aggiunge Antonio Raviele, direttore del dipartimento cardiovascolare dell’ospedale Dell’Angelo di Mestre – aveva dimostrato una riduzione del rischio di ictus». La fibrillazione atriale colpisce mediamente verso i 75 anni, ed è destinata a crescere per l’invecchiare della popolazione: cuore in gola, fatica a respirare, vertigini o dolore toracico sono tutti segni che devono fare insospettire, anche se la patologia può essere asintomatica. Per questo motivo gli esperti ricordano l’importanza di controllare il polso e il proprio battito cardiaco almeno una volta alla settimana. Il nuovo farmaco inizialmente sarà prescritto da medici specialisti (cardiologi, geriatri, medici internisti e di medicina d’urgenza), e la terapia potrà poi essere proseguita dai medici di medicina generale.
Ansa