LEUCEMIA / Test Animali, secondo Garattini senza la sperimentazione il cancro al sangue sarebbe ancora mortale

LEUCEMIA TEST ANIMALI – MILANO, 8 SET – Senza la possibilità di fare test sugli animali, ancora oggi tutti i bambini colpiti da leucemia non avrebbero più di sei mesi di vita. E invece, grazie all’aiuto dei topi da laboratorio, oggi l’80% dei bimbi guarisce. A spiegarlo è Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, nel commentare l’approvazione da parte del Parlamento Europeo delle nuove norme sull’uso degli animali da laboratorio. Le direttive appena approvate, secondo alcuni critici, consentirebbero un aumento delle sperimentazioni, a tutto vantaggio delle industrie farmaceutiche. Eppure, come spiega Garattini all’ANSA, «Questa legge è una restrizione per la maggior parte dei Paesi europei rispetto alla situazione attuale. Per l’Italia invece cambia poco, perchè noi abbiamo già una legislazione più restrittiva». L’unica novità contenuta nel nuovo testo, per il nostro Paese, sarebbe l’introduzione del Comitato etico per gli animali, che valuterà caso per caso se e quando autorizzare le sperimentazioni. Per quanto riguarda le condizioni degli animali sottoposti a esperimenti, l’esperto sottolinea con forza che «le immagini che circolano sugli esperimenti sono di molti anni fa, oggi c’è grandissima attenzione a non far soffrire gli animali. E in ogni caso evitiamo di farli soffrire non solo per ragioni etiche, ma anche per ragioni scientifiche: la buona ricerca non può passare attraverso la sofferenza». Certo è che, senza l’aiuto degli animali in laboratorio, il mondo come oggi lo conosciamo non esisterebbe: «Sarebbe un mondo molto meno progredito, perchè molti rimedi che oggi abbiamo vengono proprio dalla sperimentazione animale. Oltre alla leucemia dei bambini, ad esempio anche l’insulina è stata ricavata da questo tipo di ricerche. Inoltre, tutti coloro che hanno una malattia che ad oggi non ha ancora cure attendono una soluzione alla loro patologia, ma è impossibile arrivarci senza la sperimentazione animale». Come ricercatori, conclude Garattini, «noi non siamo contrari ai controlli, ma non vogliamo che ci siano eccessi di burocrazia. Riteniamo che la sperimentazione sugli animali sia necessaria per il progresso della scienza, in particolare della scienza biomedica».

Ansa