MADRE UCCIDE FIGLIO DI 3 ANNI – Ha ucciso in casa il figlioletto di 3 anni, Andrea, strangolandolo; poi lo ha caricato in auto e si è diretta verso i boschi sulle alture di Savona, dove ha tentato di togliersi la vita lasciando scivolare la vettura in un dirupo.
Ma è rimasta solo ferita. Nel frattempo era accorso sul posto il marito della donna, che si è trovato davanti il corpicino, ormai rigido, del figlioletto, deposto sul ciglio della strada.
Elisabetta Bertolotto, 36 anni, impiegata savonese, in preda ad una forte depressione dopo aver partorito, venti giorni fa, il suo secondogenito, davanti agli agenti di polizia è crollata.
In stato confusionale ha pronunciato solo poche parole: ”Si, l’ho ucciso”. La donna è ora piantonata in stato di fermo di polizia giudiziaria all’ospedale San Paolo di Savona.
Il marito Mauro Quagliati, di 37 anni, in serata è stato a lungo interrogato in questura.
Sembra che sia giunto per primo sul posto, dopo aver ricevuto una telefonata dalla moglie. Trovato il corpicino del figlio sul ciglio della strada, vi si è accasciato sopra, singhiozzando.
Nei suoi confronti non sono stati assunti provvedimenti. A coordinare l’inchiesta è il pubblico ministero Danilo Ceccarelli, che ha già disposto l’autopsia del piccolo.
La depressione che avrebbe spinto Elisabetta ad uccidere sarebbe stata provocata dalla seconda gravidanza.
Ai soccorritori arrivati sul posto dopo una segnalazione al 113 è sembrato inizialmente di trovarsi davanti ad un incidente con un bambino morto e una donna ferita.
Poi hanno capito che era successo qualcosa di anomalo, qualcosa di diverso da un incidente stradale e hanno atteso l’arrivo della polizia.
I rilievi della scientifica e la confessione della donna hanno messo in luce un’altra verità ancora più drammatica e assurda. Elisabetta ha ucciso il figlio in casa, lo ha avvolto in una copertina e lo ha trasportato sulle alture della città dopo aver girovagato con la sua auto, una Opel Corsa di colore azzurro poi trovata in fondo a una scarpata.
E’ qui, lungo una strada sterrata non lontano da un ristorante frequentato da escursionisti, che la donna ha tentato a sua volta di ammazzarsi con l’auto.
La vettura ha compiuto un volo di pochi metri attutito dall’erba; per Elisabetta solo pochi graffi che le hanno insanguinato la maglietta. In auto è stato trovato anche un coltello, che però non sembra sia stato adoperato.
Sono stati i soccorritori del 118 a trasportarla in stato di choc all’ospedale in Valloria, dove i medici l’hanno sedata. La coppia si era sposata a Varazze nel 2007 dove aveva vissuto fino a due mesi fa, poi la donna aveva preso residenza a Savona in via Acqui, nel quartiere di Villapiana. Il neonato è stato affidato alla nonna che ha già ricevuto la visita dei servizi sociali del Comune di Savona.
Fonte: Ansa