ARRIVATO L’OSSIGENO PER I 4 MINATORI INTRAPPOLATI IN ECUADOR / Ancora poche informazioni sulla situazione degli operai: si sa solo che sono vivi

ARRIVATO L’OSSIGENO PER I 4 MINATORI INTRAPPOLATI IN ECUADOR – Sono riusciti a portare ossigeno ai quattro minatori ecuadoriani intrappolati a 150 metri di profondita’ da 24 ore nella miniera d’oro di Portovelo, al confine con il Peru’, in un incidente accaduto il giorno dopo la liberazione dei 33 minatori prigionieri per 70 giorni ad oltre 600 metri di profondita’ in una cava nel Cile settentrionale. Ma di loro si sa al momento soltanto che sono vivi. Lo ha affermato oggi un comunicato della concessione Casa Negra della compagnia ecudoriana Minesadco. I quattro minatori, Paul Aguirre e Pedro Mendoza, di 21 anni, e i fratelli Walter e Angel Vera, rispettivamente di 31 e 29 anni, sono rimasti imprigionati in un tunnel lungo 60 metri, alto due e largo due metri e mezzo, quando, probabilmente per le piogge dei giorni scorsi, un pozzo di collegamento con l’esterno e’ crollato. Da ieri alle 03:00 ora locale (le 08:00 in Italia) sono intrappolati al quinto livello della miniera e solo ora si e’ riusciti a far passare un tubo che assicurera’ l’areazione del cunicolo. ”I lavori per recuperare i minatori avanzano a ritmo accelerato – si legge nel comunicato – Il primo obbiettivo e’ stato raggiunto. Arrivare al quinto livello ha permesso di iniettare aria nella zona dove si trovano i minatori intrappolati”. L’opera dei soccorritori avanza di lato, alla stessa profondita’, con piccole esplosioni controllate contro la roccia che li divide dai minatori prigionieri. ”Non possiamo mettere in rischio la sicurezza della gente che sta’ dentro al cunicolo: conosciamo poco della loro situazione me sappiamo che sono vivi”, ha detto Fabian Garces, ingegnere a capo dell’operazione di soccorso. ”La strategia e’ di far passare nella roccia un tubo metallico per fornire l’ossigeno che assicura la loro sopravvivenza – ha proseguito – Sembra che ci sia stato un incremento improvviso dell’acqua sotterranea che alla fine ha causato il crollo del materiale dalla ciminiera alla galleria, tappando qualsiasi via d’uscita ai minatori”. In fretta e furia sono stati scavati due accessi d’emergenza. Uno in parallelo a 150 metri di profondita’ che aggira il crollo del pozzo di sfiato all’esterno, e l’altro, verticalmente, da una ciminiera che collega il quinto al sesto livello a 200 metri dai minatori intrappolati. La miniera, nella provincia costiera de El Oro, sul Pacifico, produce circa sei chili d’oro al mese con il lavoro di un centinaio di minatori.

Fonte: Ansa