LA CANZONE PIU’ BELLA DELLO ZECCHINO D’ORO / Al via su “Dea Kids” un game show per scoprirlo. “Popoff” sfida “Le tagliatelle di nonna Pina” e i “44 Gatti”

LA CANZONE PIU’ BELLA DELLO ZECCHINO D’ORO – I «Quarantaquattro gatti» o «Le tagliatelle di nonna Pina» approdate l’anno scorso anche sul palco del Festival di Sanremo? Le disavventure del goffo cosacco «Popoff» o quelle dell’altrettanto goffo «Cuoco pasticcione»? Il torero pacifista Camillo o il caffé della Peppina che non si beve alla mattina? Canzoni per bambini di ieri e di oggi, canzoni tutte rigorosamente marchiate Zecchino d’Oro. Ma quale è la più bella di tutte? Ed è davvero possibile stabilirlo?

IL «VERDETTO» A NATALE – La risposta proverà a darla lo «Zecchino Show», la trasmissione del canale satellitare per ragazzi DeaKids che da sabato 23, ogni settimana (ore 21, canali 601 e 619 di Sky), passerà in rassegna tutte le canzoni presentate nella storica kermesse canora – che giunge quest’anno alla sua 53esima edizione – per arrivare al «verdetto» il giorno di Natale, quando andrà in onda la finalissima. Qualunque sarà il brano scelto, c’è da scommettere che sarà difficile trovarsi tutti d’accordo: lo Zecchino ha attraversato le epoche e le generazioni, è passato dalla tv in bianco e nero alle sue nuove declinazioni satellitari, e i bambini delle prime edizioni sono i genitori, e forse in alcuni casi anche i nonni, di quelli che lo guardano oggi. Non sarà davvero un’impresa semplice trovare la sintesi in grado di accomunare gli anni di Mago Zurlì e Topo Gigio alle moderne edizioni. Ma la musica è anche un gioco e allora tanto vale giocare. E qualunque sarà il risultato finale, beh, sicuramente passerà in secondo piano, lasciando sotto i riflettori solo le canzoni.

NUMERI DA RECORD – Lo Zecchino, del resto, ha alle spalle una lunga storia che fa ormai parte del vissuto di gran parte degli italiani. Fino ad oggi la manifestazione ha prodotto 670 canzoni, interpretate da 776 piccoli cantanti in gara nelle diverse edizioni. Per 21 anni consecutivi le canzoni dello Zecchino hanno vinto il disco di platino e ad ogni messa in onda delle finali l’Auditel ha registrato picchi di ascolto di oltre il 30% di share. Non si tratta però solamente di un fenomeno storico, di quando l’offerta televisiva era limitata ai canali della Rai e quindi le scelte erano in qualche modo anche obbligate: negli ultimi sette anni sono state vendute 1 milione e 100 mila copie delle compilation dello Zecchino, segno che l’interesse attorno alle canzoni per l’infanzia resta molto elevato anche nell’era di internet e delle console per videogame.

NIENTE SESSO, SIAM BAMBINI – «Lo Zecchino non scimmiotta gli adulti, è ancora una trasmissione dedicata al mondo dei bambini, dove il cantare è un gioco ed è espressione di gioia e serenità – commenta frate Alessandro Caspoli, uno dei curatori dell’iniziativa -. Le nostre canzoni parlano proprio ai più piccoli, sono il loro vissuto quotidiano». Nulla a che vedere, insomma, con le trasmissioni sul modello Piccoli Fans – le ultime quelle condotte da Gerry Scotti e Antonella Clerici -, in cui i ragazzini sono messi a cantare canzoni da grandi, che nemmeno capiscono, con tutti quei riferimenti alle problematiche degli adulti, dai sentimenti al sesso. La manifestazione era nata negli anni Cinquanta con l’obiettivo di raccogliere fondi per la mensa dei poveri e le altre attività dei frati minori dell’Antoniano. Poi è via via cresciuta. Oggi è un brand che significa musica per bambini per antonomasia. «Ma per noi il canto non è un punto di arrivo – ci tiene a precisare frate Caspoli -, bensì di partenza: i bambini si divertono con noi e iniziano ad affrontare la vita». Qualcuno di strada ne ha fatta parecchia, come Cristina D’Avena, partita dal «Valzer del moscerino» e arrivata al successo divenendo l’interprete delle sigle di tutti i principali cartoon per ragazzi. Ma molti dei piccoli interpreti della kermesse alla fine hanno condotto esistenze del tutto normali, lontano dai riflettori e dal palcoscenico.

MUSICA E RINASCITA – Quanto allo Zecchino d’Oro vero e proprio, quest’anno si svolgerà tra il 16 e il 20 di novembre e sarà come di consueto trasmesso dalla Rai. Per l’edizione 2010 sono state presentate 294 canzoni, tra cui ne sono state selezionate otto per la fase finale (a cui si aggiungeranno le 4 straniere, quest’anno da Giappone, Filippine, Azerbaijan e Polonia). E ad esse sono stati abbinati i piccoli interpreti selezionati durante una tournée estiva nelle piazze italiane, partita dalla piazza del Duomo de L’Aquila. «La scelta di iniziare dall’Abruzzo ha avuto un significato fortemente simbolico – spiegano gli organizzatori -. Era una città che, nel suo centro storico, sembrava fantasma, quasi come bombardata con quegli edifici martoriati. Portandovi i bambini e la loro spensieratezza abbiamo cercato di riportarvi anche la vita. E la speranza».

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