EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI – Prosegue il presidio davanti al sito di Taverna del Re a Giugliano (NA). Ormai sono già quattro giorni che le persone protestano per la riapertura della ex sito di stoccaggio delle eco balle. Una decisione presa dal presidente della provincia di Napoli, Luigi Cesaro e che permetterebbe al comune di Napoli di sversarvi, in via provvisoria, la contestata ordinanza dovrebbe avere una durata massima di 30 giorni a partire dal 27 ottobre scorso, almeno 10 mila tonnellate di rifiuti non trattati e non separati. Nel sito sono già stoccati 6 milioni di tonnellate di rifiuti. Cesaro difende a spada tratta la ‘sua’ ordinanza affermando anche: “Se non avessi firmato io l’ordinanza il provvedimento sarebbe stato preso dalla Protezione civile”. E’ un bel primato quello di Cesaro che assicura anche che i rifiuti dopo questo periodo di emergenza verranno successivamente rimossi e avviati agli Stir e quindi smaltiti definitivamente. Quello che però, fa ancor di più crescere la rabbia della popolazione di Giugliano è che nel sito, almeno fino a poche ore fa, non si poteva sversare nemmeno la propria spazzatura. E per le vie della cittadina a nord di Napoli i rifiuti non raccolti per le strade sono circa mille tonnellate. Oltre al danno, la beffa!
La notte scorsa è trascorsa senza incidenti, ma in mattinata le tensioni sono ritornate con i manifestanti che hanno cercato di fermare i camion carichi di spazzatura e rallentato le operazioni mettendosi davanti agli auto compattatori. Un manifestante si è anche sdraiato sotto un mezzo bloccando la colonna che lo seguiva e solo dopo diversi minuti si è rialzato e lasciato passare i mezzi. Alla fine anche ieri una trentina di autocompattatori hanno potuto sversare i rifiuti provenienti da Napoli.
A Terzigno invece, dopo la manifestazione antidiscarica di ieri, la notte è trascorsa tranquilla come è stato per tutta la settimana. Forse già nelle primissime ore di domattina potrebbero ricominciare gli sversamenti di rifiuti nella discarica di Cava Sari dopo che sono terminate le opere di bonifica della stessa.L’accordo siglato tra il governo e i sindaci del vesuviano non placa però la protesta. Ed i migliaia che ieri hanno manifestato ne sono la riprova. La manifestazione era infatti, per ribadire il proprio ‘NO’ all’apertura di nuovi siti di smaltimento rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio, nonostante la promessa del premier di non aprire la discarica in cava Vitiello. Nel frattempo a tempo scaduto, sono passati i dieci giorni che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ‘si era preso’ promettendo di far ritornare la normalità a Napoli. Nella città partenopea restano nelle strade ancora non raccolte alcune migliaia di tonnellate di rifiuti. Dovunque girando in città sono visibili i grossi cumuli di rifiuti accattastati anche nel cuore della città e soprattutto nel centro storico. Secondo quanto conferma l’assessore all’Igiene Urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, ieri mattina si è attuata una raccolta straordinaria se pur nel rispetto delle esigenze dei lavoratori che da oltre una settimana stanno lavorando in costante straordinario.
La notte scorsa, intanto, sono stati circa venticinque gli interventi dei Vigili del Fuoco per cassonetti dati alle fiamme nel centro storico, via Foria e Calata Capodichino e altrove. Eppure stamani con la ‘faccia tosta’ che lo contraddistingue il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso ha affermato: “L’emergenza a Napoli è di fatto risolta”. Immediata la replica di Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. “Bertolaso dice che l’emergenza rifiuti è finita? Si tratta dell’ennesima bufala. Evidentemente Bertolaso non ha visto Napoli e l’hinterland negli ultimi giorni, altrimenti saprebbe quanto resta critica la situazione dei rifiuti”. Bonelli ha anche evidenziato quanto la situazione continui ad essere drammatica e non solo a Napoli ma anche a Giugliano, Casalnuovo, S. Antimo, Melito, Casoria, Afragola e altri centri dell’hinterland.
Ferdinando Pelliccia