Pioniere dell’informatica moderna insieme a Ritchie, John McCarthy nacque a Boston nel ’27, e vinse il Premio Turing nel 1971 per i suoi primi contributi nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, scienza che lui stesso denominò come tale e alla quale si approcciò fin dal principio a partire dalle sue approfondite conoscenze di logica matematica. Inventò poi nel 1958 il linguaggio di programmazione “Lisp” e altri concetti informatici ancora oggi ampiamente utilizzati e dibattuti.
In particolare, il Dipartimento di Ingegneria della Stanford University (che McCarthy preferì al Mit di Cambridge) ricorda McCarthy attraverso dei messaggi sul social network Twitter, tra i quali una sua citazione del 1955: “Se una macchina può fare un lavoro, allora un calcolatore automatico può essere programmato per simulare la macchina. Le velocità e le memorie dei computer attuali potrebbero essere insufficienti a simulare molte delle funzioni più complesse del cervello umano, ma l’ostacolo più grande non è la mancanza di potenza delle macchine, ma la nostra poca abilità nello scrivere programmi che possano trarre pieno vantaggio da quello che abbiamo.”
Annarita Favilla