Crisi, il governo apporta gli ultimi ritocchi alla lettera che Berlusconi presenterà al vertice Ue

Il premier Silvio Berlusconi e il sottosegretario Gianni Letta

CRISI: ULTIME MODIFICHE A LETTERA BERLUSCONI PER UE – E’ stato necessario un lungo e sofferto travaglio, ma alla fine Berlusconi e Bossi hanno raggiunto l’accordo sulle pensioni. O meglio, sono arrivati ad un compromesso che regala qualche ora di vita in più al governo, scongiurando la crisi immediata, ma che certo non potrà risanare le spaccature in un’alleanza che appare sempre di più come un’anatra zoppa. Sulla questione della crisi e delle riforme più volte invocate dal capo dello Stato, dagli imprenditori, dalle opposizioni e, last but not least, dalle istituzioni europee, il governo si è mosso tardi. Troppo tardi. Tanto che ora si trova a dover affrontare un ultimatum lanciato dall’Ue con tempi strettissimi: il termine infatti scadrà questa sera stessa, quando prenderà il via il vertice Ue.

Il governo ha annunciato la stesura di una lettera di intenti che il premier presenterà agli altri leader nel corso del summit, ma a quanto pare neanche il documento è pronto. O almeno non del tutto, come dimostrano le parole di Gianni Letta durante la conferenza stampa convocata a Pompei in seguito ai crolli verificatisi in questi giorni nell’area archeologica. “Mi dovete scusare – dice il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, prima di abbandonare in anticipo la sala – ma quella letterina che Berlusconi porterà questa sera a Bruxelles ha bisogno di qualche messa a punto e di qualche ritocco“.

Nel frattempo le istituzioni comunitarie fanno sapere non tollereranno ulteriori rinvii o esitazioni: come riportato dall’Ansa, un portavoce della Commissione europea dichiara che l’Ue si aspetta dal nostro Paese non più dichiarazioni vaghe ma provvedimenti concreti, con un “calendario chiaro” per “l’applicazione rapida” delle riforme.

T.D.C.