Alessandro Cecchi Paone: intervista al giornalista e divulgatore scientifico, in libreria con “Scienza e Pace” e “Manuale contro la fine del mondo 2012”

INTERVISTA ALESSANDRO CECCHI PAONE – Caro Alessandro, lieti di ospitarla su Direttanews. E’ uno dei testimonial della “Fondazione Veronesi” e insieme al famoso oncologo ha scritto il recente libro “Scienza e pace”: ci racconti qualcosa di più a questo proposito….

Grazie a voi! Innazitutto ho avuto la fortuna di essere stato scelto dal Professor Veronesi alcuni anni fa come suo biografo ufficiale, quindi prima di “Scienza e Pace” abbiamo scritto “Una vita per la scienza”, un video-libro di sette ore e mezzo di chiaccherata contenuta in alcuni dvd e appunto da un libro di accompagnamento, in cui si raccontano i primi 85 anni di vita e delle opere di Veronesi. Quello che viene fuori dalla biografia che da “Scienza e Pace” è questa grande fiducia nella natura umana (considerata sostanzialmente positiva) e nel progresso (inteso come miglioramento delle condizioni umane). Il Professore è uno degli ultimi insieme a me ad affermare (dati alla mano) che anche chi attualmente si trova in condizioni precarie sta molto meglio rispetto a tantissimi anni fa. Faccio un solo esempio: in Italia nell’ultimo secolo la vita media è passata da quaranta ad ottant’anni. Ciò per far capire che il cammino dell’umanità continua verso una direzione di miglioramento e positività, nonostante i tantissimi problemi ancora da risolvere. Un’altra indicazione statisticamente confermata è che chi più studia più a lungo e meglio vive.  Su questa base il Professore ha innestato il suo impegno per la pace perché dove hanno fallito i politici e i religiosi, possono riuscire invece gli scienziati. La scienza per definizione è votata al miglioramento della condizione umana e ad un progresso pacifico, non interessata dai conflitti legati a differenza di etnia, di cultura e di colore della pelle e quindi destinata a produrre pace.

Ha recentemente dichiarato che “Per fare una tv intelligente servono solo teste intelligenti”: ci spiega in modo più approfondito questo suo pensiero?

Esiste una televisione che quando ti alzi al mattino ti ha reso più ricco o che ti fa rendere conto di essere più povero dal punto di vista delle emozioni.  Per fare la televisione che ti porta una ricchezza intellettuale, morale ed emotiva non serve che l’intelligenza di chi queste cose le ha già sperimentate nella sua vita personale. Se uno è intelligente può fare cose molto divertenti e di grande intrattenimento senza annoiare, lasciando anche attraverso un balletto, una canzone o una scenetta comica un elemento di comprensione in più di se stessi e degli altri dell’esistenza, altrimenti assistiamo ad un vero e proprio gioco al ribasso che umilia chi fa e chi guarda certi programmi.

Dopo l’annuncio della sua bisessualità si è sempre battuto a favore dei diritti delle persone omosessuali: come commenta la situazione della società italiana a questo proposito? Come si può fermare il problema dell’omofobia e l’odio verso tutto ciò che è “diverso”?

Qui c’è un problema tipicamente nazionale. L’Italia è un Paese splendido, compreso nella parte avanzata del mondo, ma ha dei momenti di terribile ritardo che si addensa sulle spalle di tre categorie: i giovani, le donne e gli omosessuali. Viviamo in una società dove la classe dirigente è composta da uomini vecchi e ufficialmente eterosessuali (anche se spesso mentono). Per sua stessa natura anagrafica e condizionata da una cultura maschile e maschilista, questa classe dirigente tiene ai margini volutamente i giovani (perché hanno tantissimo da dire, da fare e da sperimentare), le donne (sono state da sempre escluse da ogni posizione di gestione della vita collettiva e pubblica) e gli omosessuali (da sempre discriminati perché hanno il pregio di proporre una terza visione della vita, dell’esistenza, dei rapporti e dei sentimenti oltre a quella maschile e femminile). Questi sono i motivi per cui l’Italia si trova ancora così arretrata da questo punto di vista, rimanendo ferma ancora schemi culturali del periodo fascista edell’educazione sessofobica della Chiesa Cattolica. L’ottimismo che vorrei aggiungere a queste annotazioni negative è che anche i giovani italiani stanno assomigliando sempre di più a quelli degli altri Paesi dove questo genere di problemi non ci sono, quindi quando saranno adulti saranno loro il fulcro della società italiana. Grazie alla globalizzazione, al web e ai mezzi di comunicazione di massa i ragazzi sentono la stessa musica, vedono gli stessi film, videoclip, fanno insomma lo stesso tipo di vita dei loro coetanei del mondo normalmente civile. Questo consente di non avere più il peso addosso della sottoeducazione dei maschi vecchi italiani.

Sempre per quanto riguarda la comunità omosessuale, ha proposto di “trasformare Antinoo in un simbolo comune di amore positivo”: può spiegarci qualcosa di più a questo proposito?

Nella scuola italiana, proprio per volontà del regime fascista e della Chiesa Cattolica, è stata tagliata un’intera parte dell’esperienza della società occidentale. Noi sappiamo ad esempio che la stragrande maggioranza dei geni del Rinascimento che hanno fatto grande l’Italia erano omosessuali (come Leonardo da Vinci e Michelangelo) o bisessuali (come Caravaggio). Nessuno a scuola ha saputo di questa cosa perché è stata volutamente nascosta, rendendo incomprensibile il perché dei modi in cui Leonardo e Michelangelo disegnassero il corpo maschile molto meglio di quello femminile ad esempio. Stesso discorso vale per l’omosessualità di Leopardi (non a caso parlava di questa donna irraggiungibile proprio perché lo era per lui) e la normalità della polisessualità nel mondo greco-romano. Sia i greci che i romani infatti non si ponevano il problema delle “caselle”, per loro il mondo dell’eros era pura libertà; quello che contava per poter considerare un amore positivo o negativo era se questo ti migliorava o ti rendesse peggiore.  Se fosse amore per una persona dello stesso sesso oppure no era totalmente indifferente. Paradossalmente era previsto che le persone più colte e di classe sociale elevata avessero una moglie per la normale vita coniugale e per fare figli e un giovane amante e per andare a caccia, alle terme ed in palestra. Antinoo è il simbolo di questo ruolo importantissimo che avevano i ragazzi giovani e belli nell’antica Roma, al punto tale che fu divinizzato dall’imperatore Adriano, uno dei più colti che Roma abbia mai conosciuto nel corso della sua lunga storia. Questa cosa fu fatta nella piena consapevolezza del ruolo che Antinoo abbia avuto nella vita dell’imperatore e dell’influenza positiva che ne derivò.

Riguardo alle profezie Maya sulla fine del mondo nel 2012, lei ha scritto “Manuale contro la fine del mondo 2012”: il suo obiettivo era quello di ridicolizzare queste false teorie?

Non solo di ridicolizzare perché se lo meritano, ma anche di tranquilizzare soprattutto tante gente che si fida di me e della mia storia di divulgatore scientifico-culturale e di giornalista affidabile e che si rivolgono a me perché ci sono una serie di persone che conducono certi programmi e scrivono libri che ci spaventano e non sono attendibili. Da una parte c’è una volontà di tranquillizzazione e di rimettere le cose a posto, dall’altra l’intenzione è quella di far ridere, perché se una persona utilizza come ho fatto io nel mio manuale contro la fine del mondo le vere armi della scienza, dell’astronomia e della stessa teologia (per non parlare poi del buon senso e del senso del ridicolo) allora crolla tutto e siamo certi che non ci sarà nessuna fine del mondo. Se fossimo un Paese serio però mi tocca dire che qui ci sarebbe da fare i conti con chi attraverso queste false teorie ha guadagnato tantissimo. La mia proposta è che Roberto Giacobbo se non ci sarà la fine del mondo si dimetta e chiuda “Voyager”.

E’ divenuto recentemente il presidente onorario della sezione locale del Partito Repubblicano Italiano di Cassano: quali sono gli obiettivi che intende raggiungere a fronte di questo nuovo impegno?

Diciamo che si tratta di una delle disponibilità che io dò dal punto di vista del servizio civile che a mio parere le persone famose ed importanti debbano dare alla collettività. Come difensore dei diritti civili delle persone omosessuali, mi sento anche chiamato per una serie di ragioni a tenere viva la tradizione del pensiero liberale, democratico e laico nel nostro Paese. Quando gli amici del Partito Repubblicano, del Partito Radicale e del Partito Liberale mi chiamano per riaccendere queste fiammelle che rischiavano di spegnersi nello scontro violento tra fascisti, comunisti e cattolici, mi metto al servizio con grande piacere senza guadagnarci nulla perché non c’è civiltà senza una presenza culturale forte di tipo repubblicano, laico e liberale.

Può anticiparci qualcosa sui progetti lavorativi attuali e dei prossimi mesi che la vedranno protagonista?

Da un lato ne sono grato agli editori che me lo fanno fare, in quanto continuerò ad essere l’unico opinionista sulle reti Rai, Mediaset e La7 che si presenta a difendere la laicità dello Stato, i diritti delle persone omosessuali, la scienza e la libertà della cultura (quella che io chiamo la modernità) nei dibattiti dove tutti gli altri sostengono esattamente il contrario. Poi continuerò la mia attività di fondo e cioè il divulgatore scientifico-culturale con un settimanale che va avanti da molto tempo su Sky per la rete Class Nbc che si chiama “Una vita per la scienza” e un altro settimanale che va in onda sul digitale terrestre su Class Tv Msnbc che si intitola “Il mondo nuovo”, la normale evoluzione de “La macchina del tempo” dedicato all’innovazione, alla tecnologia e al progresso. Per concludere, un mio prossimo libro uscirà in primavera dopo la promozione di questi sei mesi di “Manuale contro la fine del mondo 2012” e ti assicuro che sarà uno scritto di cui si sentirà parlare molto….

Simone Ciloni