Il declino dell’Italia, tra disoccupazione attuale e futura

DRAMMA DISOCCUPAZIONE ITALIA – Nei giorni in cui il Ministro del Lavoro Sacconi saluta i licenziamenti facili come la panacea contro tutti i mali dell’economia italiana (nelle sue intenzioni, infatti, dovrebbero rendere più mobile il mercato del lavoro e rilanciare la crescita economica, ma non si sa bene come, né soprattutto con quali ammortizzatori sociali), arriva lo schiaffo dei dati dell’Istat, che con l’implacabile ma incontrovertibile freddezza della matematica ci riporta tutti alla dura realtà: la disoccupazione in Italia è in aumento, la situazione dei giovani e delle donne è sempre più drammatica, mentre i consumi calano, i negozi chiudono, con numeri da recessione secondo l’ultimo allarme di Confcommercio, e i furti di prodotti alimentari nei supermercati aumentano.

Nel frattempo, il governo non è capace di dare risposte concrete, troppo occupato a conservare sé stesso e schiacciato tra le sempre più pressanti richieste dell’Europa e le pretese di caste e conventicole in patria che non ne vogliono proprio sapere di rinunciare nemmeno ad un millesimo dei propri privilegi. Ancora non è esplosa la rabbia sociale e ci auguriamo non esploda mai, soprattutto non in modo violento, ma è un dato di fatto che la frustrazione di molti italiani diventa ogni giorno sempre più concreta.

I nostri governanti hanno però già messo le mani avanti anche in questo campo, sollevando lo spettro delle Brigate Rosse e del terrorismo con l’intento di criminalizzare qualunque forma di dissenso contro il loro sacrosanto e indiscutibile operato. Già nei mesi scorsi gli insulti ai lavoratori da parte del governo Berlusconi, in modo particolare da Sacconi, non erano mancati, come quelli contro i giovani precari de “Il nostro tempo è adesso”, la manifestazione dello scorso aprile contro le ingiustizie del precariato.

Nel frattempo, tra gli italiani c’è sempre più incertezza e smarrimento sul loro futuro. Viene da chiedersi quanto questa situazione possa durare e soprattutto come cambierà la nostra società.

 

Valeria Bellagamba