
OPPOSIZIONI PREMONO PER RAPIDA APPROVAZIONE DDL STABILITA’ – Che l’era di Berlusconi fosse al tramonto era evidente almeno da un paio d’anni. La fine politica del Cavaliere era solo questione di tempo. Ieri, dopo l’approvazione del rendiconto dello Stato alla Camera con 308 sì, quindi sotto la maggioranza assoluta, il premier ha incontrato il capo dello Stato Giorgio Napolitano e ha annunciato sì l’intenzione di dimettersi, ma solo in seguito all’approvazione del ddl Stabilità. A questo punto la domanda è d’obbligo: quando verrà approvata la legge? Al momento non è dato saperlo. Ciò che è certo è che le opposizioni non hanno apprezzato questo ulteriore rinvio e stanno mettendo in atto un pressing serrato per un rapido esame del provvedimento, al termine del quale si concluderà un’epoca durata diciassette anni. Le opposizioni parlano di giorni, fissando il termine massimo per il via libera a lunedì prossimo. “Dobbiamo rassicurare i nostri creditori – spiega la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro – Il problema non sono le dimissioni di Berlusconi che sono un fatto acquisito ma lo spread. La nostra disponibilità ad un iter accelerato non nasce dalla volontà di accelerare le dimissioni di Berlusconi bensì perché lo richiede la situazione finanziaria”.
Grande preoccupazione è emersa l riguardo nel corso dell’incontro organizzato alla Camera tra il Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini: al termine del colloquio, durato un’ora, il leader Udc ha parlato ai giornalisti della propria apprensione e di quella del segretario del Pd in merito ai livelli record raggiunti dallo spread tra Btp e Bund tedeschi e ha sottolineato la necessità di accelerare il processo che porterà alle dimissioni di Berlusconi. Casini ha aggiunto che anche Bersani è d’accordo su questo punto e che quindi occorre “facilitare il via libera ai provvedimenti” che apriranno la strada alle dimissioni del premier.
T.D.C.