12 novembre 1982: Yuri Andropov succede a Leonid Breznev alla guida dell’Urss

Yuri Andropov

12 NOVEMBRE 1982: ANDROPOV ELETTO ALLA GUIDA DELL’URSSYuri Andropov è stato un personaggio centrale nella storia russa, nonostante la sua permanenza effettiva al vertice del potere in Urss sia stata breve. La carriera politica di Andropov inizia negli anni Quaranta, quando diventa leader dell’organo giovanile del Partito comunista nella Repubblica Carelo-Finlandese e all’inizio del decennio successivo entra a far parte della segreteria centrale del Pcus. Nel 1967 conquista il ruolo cruciale di capo del Kgb, la principale agenzia di servizi segreti dell’Urss, carica che manterrà fino ai primi anni Ottanta. Ed è proprio all’inizio di questo decennio, il 12 novembre del 1981, che Andropov viene eletto segretario generale del Partito comunista sovietico, strappando la poltrona a Konstantin Cernenko e diventando così il capo del regime. Ma la permanenza al posto che negli anni precedenti era stato ricoperto da Josif Stalin, di Nikita Kruscev e di Leonid Breznev non dura a lungo: Andropov muore a Mosca, a causa di un’insufficienza renale, nel febbraio dell’84.

Nei primi anni Ottanta l’Urss aveva già imboccato la via della decadenza e aveva da tempo iniziato a percorrere la strada che avrebbero portato la dittatura all’implosione. Nel corso della breve presidenza di Andropov, le relazioni tra Unione sovietica e Usa registrarono un certo peggioramento, soprattutto perché la sua elezione fu di poco successiva all’arrivo alla Casa Bianca di Ronald Reagan, che adottò un atteggiamento molto duro nel rapporto con i sovietici. Andropov adottò il pugno di ferro nei confronti delle rivolte scoppiate in Ungheria, tuttavia non sono pochi gli osservatori che lo considerano relativamente tollerante e indirizzato verso una certa innovazione, soprattutto perché favorì la carriera di Michail Gorbacev all’interno del Pcus. D’altra parte, avendo guidato per un ventennio il Kgb, è stato anche ferocemente criticato.

Tatiana Della Carità