Danimarca: il futuro dell’eolico è off shore

IN DANIMARCA EOLICO OFF SHORE – Per un paese tutto sommato piccolo, ma che vuole puntare forte sull’energia eolica, banalmente il problema più importante da risolvere è dove piazzare le enormi turbine che devono catturare il vento. La Danimarca questo problema sta pensando di risolverlo andando a piazzare le pale sul mare. Potrebbe essere la soluzione giusta, pensano alcuni. Steen Gade, parlamentare del Partito Popolare Socialista (una delle tre forze di centro-sinistra attualmente alla guida del governo) è uno di quelli: “C’è tanto vento sul mare, e le acque poco profonde al largo della costa danese consentono di costruire turbine senza spendere enormi quantità di denaro”.

Sul mare, del resto, è possibile istallare pale più grandi – impossibili da mettere a terra per svariati motivi: ad esempio il poco spazio, o i vincoli ambientalisti – capaci di catturare le enormi quantità di vento da trasformare in energia. Se nell’immediato i costi delle turbine off shore superano ancora i ricavi, sono sempre di più quelli convinti che nel giro di poco le proporzioni sono destinate a invertirsi. Il futuro dell’eolico, in pratica, è a pelo d’acqua.

Per la Danimarca non si tratta di una novità: il paese ha già diverse turbine per l’energia eolica istallate sul mare, oltre alle centinaia costruite a terra. Molte sono state costruite con il coinvolgimento delle popolazioni locali, riuscendo così a trovare accordi che tenessero conto delle esigenze energetiche e di quelle paesaggistiche.

Una delle ultime idee è quella di coinvolgere le autorità locali in piccoli parchi eolici off shore da costruire poco distante dalla costa: i comuni più indicati, che abbiano cioè acque basse e venti costanti, potrebbero diventare parte attiva nei progetti.

Antonio Scafati