LEGA NORD – I 25 senatori del Carroccio non hanno votato la fiducia in Senato al governo Monti mostrando coerenza con quanto dichiarato nei giorni scorsi, preferendo l”isolamento’ politico anzichè dare il beneplacito a un’elite di banchieri e professori. La linea della Lega è quella della resistenza dura e pura, senza se e senza ma, come dimostra l’ex ministro Roberto Calderoli al termine del discorso del neopremier, quando alzandosi in piedi tende entrambi i pollici verso il basso, in segno di disprezzo e condanna. E Calderoli spiega il no del suo parito: “Sono preoccupato e turbato dopo aver ascoltato l’intervento di Mario Monti. È un intervento in cui ho riscontrato numerosi elementi che indicano purtroppo macelleria sociale, istituzionale e politica”. La Lega Nord rimprovera al professore l’abolizione del ministero delle Riforme, guidato fino alla scorsa settimana dal leader padano Umberto Bossi, sostituito da un nuovo ministero della Coesione territoriale: “Suona come una sconfessione di tre anni di lavori del Parlamento sul federalismo fiscale” si lamenta Calderoli nonostante Monti avesse sottolineato “che ovviamente il governo intende seguire da vicino il processo di attuazione del federalismo fiscale”. Ma la Lega resta fredda e scettica e il feeling con l’esecutivo tecnico sembra impossibile a nascere, tanto che lo stesso Calderoli manda giù duro: “Meglio il bunga-bunga che lo sbanca-sbanca di Monti. Ora assisteremo allo sbanca-sbanca dei portafogli degli italiani e delle loro pensioni”. Una sorta di purga antidemocratica messa a punto da logge e banchieri: “Sono preoccupato e turbato dopo aver ascoltato l’intervento di Mario Monti in Senato, intervento in cui ho riscontrato numerosi elementi che indicano, purtroppo, macelleria sociale, macelleria istituzionale e macelleria politica: i tecnici e le relative logge – ha concluso Calderoli – hanno espropriato il popolo e il Parlamento della democrazia”.
Lapidarie le parole di Mario Borghezio che al si condizionato di tutti gli altri partiti preferisce le contestazioni studentesche di ieri: “Al netto dei, peraltro sporadici, atti di violenza, la protesta diffusa degli studenti contro il governo dei banchieri è la prova di un fatto incontestabile: i giovani ‘sentono’ d’istinto che il nuovo che avanza non è nient’altro che il ritorno dei camerieri dei poteri forti ed occulti. Meglio, molto meglio i giovani, anche se un po’ scatenati – ha spiegato l’esponente della Lega -, del parco buoi parlamentare che plaude vilmente a chi lo sta umiliando e intende commissariare la democrazia”.
Luigi Ciamburro