Governo Monti: semaforo verde da Senato e Camera, da lunedì si passa all’azione

 

GOVERNO MONTI – La giornata di ieri per Mario Monti si è aperto all’aeroporto di Fiumicino per salutare papa Benedetto XVI in partenza per il Benin, quasi a voler cercare la ‘santa benedizione’ prima di recarsi al Senato dove centrodestra e centrosinistra gli hanno votato la fiducia con 556 voti a favore e 61 contrari: gli negano la fiducia i 59 deputati del Carroccio oltre che la Mussolini e Scilipoti, che si reca in Aula con il segno del lutto al braccio. Una mossa già prevista dal Professore che con il suo fare ‘british’ tiene un altro discorso dopo quello di ieri a Palazzo Madama e sfodera l’arma del sarcasmo per mettere a tacere le voci critiche a priori: “Se fosse possibile definire la dipendenza del governo dal Parlamento con un’altra frase che non sia quella di ‘staccare la spina’ ve ne sarei grato… Anche perchè – aggiunge Monti – può creare dei problemi di identità: se siamo un apparecchio elettrico, come identificarci? Come un rasoio o come un polmone artificiale?”. Il neopremier spiega che la sua priorità sarà quella di cercare il più ampio consenso possibile, ma anche che in caso di fallimento saranno i partiti politici ad essere giudicati dal popolo. Tra un affondo e l’altro manca però Silvio Berlusconi che non ascolta il suo discorso e siederà solo in un secondo momento accanto ad Angelino Alfano, mentre Umberto Bossi entrerà solo al momento del voto per confermare il suo secco no. Ma nel discorso del presidente incaricato ce n’è anche per la Lega Nord, cui viene spiegato che non c’è alcuna contraddizione tra federalismo e coesione territoriale e sottolinea di essere originario della Lombardia.

Il sostegno di tutti i partiti sarà ancor più fondamentale nei prossimi giorni, quando dalle parole si passerà ai fatti e ci saranno da prendere  “decisioni non facili o non gradevoli“. Lunedì è previsto il Consiglio dei ministri, martedì Monti sarà a Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione europea Josè Barroso e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy; giovedì a Stasburgo siederà al vertice trilaterale con Angela Merkel e Nicholas Sarkozy, con i quali ha già tenuto dei colloqui telefonici.

Al termine del discorso sono giunte le congratulazioni e gli auguri del presidente Giorgio Napolitano: “Veramente confido che il clima che si è respirato oggi alla Camera e ieri al Senato sia di buon auspicio, innanzitutto per il superamento dei problemi e delle difficoltà che il governo e l’Italia hanno davanti e anche per favorire un’evoluzione positiva in generale dei rapporti tra le forze politiche e parlamentari”. Ora il governo Monti può passare all’azione.

 

Luigi Ciamburro