
EGITTO: MANIFESTAZIONI PIAZZA TAHRIR – I manifestanti sono tornati oggi in Piazza Tharir, al Cairo, cuore della rivoluzione che ha portato alla deposizione del Presidente Hosni Mubarak. E sono tornati anche gli scontri con la polizia, che hanno fatto registrare finora circa venti feriti, di cui tre gravi, la maggior parte dei quali colpiti dai proiettili di gomma sparati dalla polizia. Gli scontri si sono verificati vicino alla sede del Ministero dell’Interno.
I Fratelli Musulmani d’Egitto oggi non sono scesi in piazza. Il Partito di Libertà e Giustizia, organo politico dei Fratelli Musulmani, ha spiegato che la decisione di non manifestare è stata presa per evitare di “trascinare il popolo verso nuovi scontri sanguinosi con partiti che cercano vantaggi dalle tensioni”, come è scritto in un comunicato sul proprio sito internet. I Fratelli Musulmani hanno anzi accettato di partecipare ai colloqui indetti dal Consiglio supremo delle forze armate, che detiene il potere in Egitto, per trovare una soluzione alla crisi che ha portato alle violenze di piazza Tahrir.
I salafiti egiziani, invece, sono scesi in piazza per protestare contro i militari e chiedere la definizione di tempi certi per la transizione del potere a un governo civile.
Nel frattempo, il Consiglio Supremo delle Forze armate starebbe valutando la possibilità di nominare nuovo premier Mohammed ElBaradei, dopo le dimissioni presentate ieri sera da Essam Sharaf e dal suo governo, in seguito ai violenti gli scontri di piazza Tahrir. ElBaradei, di orientamento liberale, è stato direttore dell’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) ed è tra i possibili candidati alle prossime elezioni presidenziali. La giunta militare, pur avendo accettato le dimissioni del governo uscente, ha deciso che i ministri di Sharaf resteranno in carica fino a quando non sarà nominato il nuovo esecutivo.
I manifestanti chiedono alla giunta dei militari l’istituzione di un governo di salvezza nazionale. Questo governo dovrebbe essere composto dallo stesso ElBaradei e da altri tre rappresentanti delle principali forze politiche egiziane: il candidato della sinistra Hamdeen Sabahi, capo del partito Karama, il Fratello Musulmano Abdel Moneim Aboul Foutouh ed il candidato salafita Hazem Abou Ismail.
Redazione