ERRORE NATO IN PAKISTAN – Stamane si sono svolti i funerali dei 24 soldati pachistani uccisi per errore in un raid aereo delle forze Nato provenienti dall’Afghanistan, un massacro che ha scatenato l’ira delle autorità di Islamabad e riaperto una ferita aperta dal maggio scorso, quando in un blitz segreto fu ucciso Osama bin Laden nel rifugio di Abbottabad. Il Pakistan ha annunciato che tutti gli accordi con gli Stati Uniti verranno rivisti, specie in ambito militare, ed è stata avanzata l’splicita richiesta di lasciare la base aerea di Shamsi, nel Sud del Paese, oltre ad aver ordinato di chiudere tutte le vie di approvvigionamento logistico dell’Alleanza Atlantica in Afghanistan che partono dal suo territorio.
Il ministro degli Esteri pachistano, Hina Rabbani Khar, ha telefonato al segretario di Stato americano Hillary Clinton esprimendo tutta la rabbia per il tragico episodio e latente ormai da mesi. Da Washington assicurano che sarà aperta una commissione d’inchiesta, mentre l’ambasciatore statunitense a Islamabad Cameron Munter si è scusato “per la perdita di vite umane”. Nel frattempo centinaia di automezzi con rifornimenti di carburante ed altro materiale per le truppe Isaf (le forze Nato in Afghanistan) sono stati bloccati nella zona di Chaman e Quetta. nel 2010 un incidente simile causò la morte di due soldati pachistani e i rifornimenti furono tagliati per una decina di giorni. Ma questa volta il governo pachistano sembra intenzionato a non cedere di un solo passo.
Luigi Ciamburro