
SIRIA – La Siria non ha pace e il regime prosegue la sua campagna di terrore che va avanti da circa nove mesi e ha provocato la morte di 3500 civili, 31 dei quali solo nella giornata di ieri. La Lega Araba, per la prima volta nella sua storia, ha decretato sanzioni contro un suo Stato membro, dopo averlo sospeso un mese fa per non aver accettato il piano inter-arabo per mettere fine alla repressione ordinata dal Bashar al Assad. Tra i provvedimenti studiati dalla Lega Araba da segnalare il divieto di visto di ingresso nei paesi arabi agli esponenti del regime, il congelamento della transizioni bancarie del governo di Damasco e l’interruzione di ogni investimento straniero nel Paese. Al momento viene escluso un intervento militare, sebbene sia sorta qualche tensione al diffondersi della notizia che tre navi militari russe sarebbero in procinto di stanziarsi al largo delle coste siriane. Secondo fonti vicine al Cremlino tre navi da guerra salperanno il mese prossimo dal Mare di Barents per giungere nel porto siriano di Tartus, dove Mosca ha una base navale, ma si tratterebbe di un’operazione stabilita nel 2010 e che nulla avrebbe a che fare con l’attuale crisi politica e sociale. La Russia infatti si è sempre detta contraria a sanzioni contro la Siria e resta in prima fila per respingere ogni ingerenza esterna. Ma in paese vige un clima dittatoriale e la guerra civile non è più un’ipotesi: in altri casi la comunità internazionale sarebbe già intervenuta e il popolo siriano non può più attendere.
Luigi Ciamburro