MARIO MONTI A BRUXELLES – Mario Monti e una piccola rappresentanza italiana, tra cui il neo viceministro dell’Economia Vittorio Grilli, sono giunti ieri a Bruxelles per rassicurare i partner europei sulla messa a punto di una exit strategy dalla crisi finanziaria che attanaglia l’Italia. Il premier promette che non tradirà le promesse fatte dal precedente esecutivo, ma ancora non illustra i dettagli dei provvedimenti che intende apportare. In qualità di ministro dell’Economia esordisce all’Eurogruppo prima in due bilaterali, con Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, e con il francese, Francois Baroin, poi al tavolo con gli altri 16 ministri dell’Eurozona, cui presenta la lista del nuovo governo, ma non snocciola nei dettagli la ricetta anti-crisi che ancora deve svelare al Parlamento italiano. Il commissario incaricato Olli Rehn presenta un documento in cui prospetta all’Italia una correzione di 0,7 punti di pil (circa 11 miliardi) dovuta al peggioramento della recessione e chiede di agire in fretta, in quanto un eventuale crollo del Bel Paese potrebbe far cadere uno dei pilastri dell’Eurozona con conseguenti default a catena. Bruxelles oltre alla richiesta di agire in fretta suggerisce di spostare la tassazione dal lavoro ai consumi e agli immobili, inasprendo la lotta all’evasione fiscale e riformando il mercato del lavoro. Suggerimenti accolti dal premier Mario Monti che però preferisce non svelare la cura che, secondo indiscrezioni, sarà costituita da una manovra del valore di 20-25 miliardi, seguita da una seconda entro la prossima primavera. Ma il Professore al tavolo europeo sottolinea e avverte: senza crescita il risanamento è inutile.
Luigi Ciamburro