Siria: il governo si scaglia contro la risoluzione di condanna dell’Onu

SIRIA: GOVERNO CONTRO ONU – Ieri il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato con una risoluzione le “violazioni estese, sistematiche e flagranti” dei diritti umani in Siria. Oggi è arrivata la risposta del governo di Damasco, guidato dal contestato presidente Bashar Al Assad, che ha definito “oltraggiosa” la risoluzione del Consiglio Onu. L’agenzia ufficiale siriana Sana, citando “una fonte ufficiale del ministero degli Esteri”, scrive che con la risoluzione di condanna viene incitata la “prosecuzione degli atti di terrorismo” in Siria. Secondo Damasco, il documento è stato “politicizzato” da alcuni Paesi allo scopo “di incitare e sostenere azioni terroristiche e prolungare la crisi” nel Paese, con “un’aperta e ingiustificata interferenza negli affari della Siria, che –  ha affermato il ministero degli Esteri siriano – ha sempre difeso la causa dei diritti umani“.

La risoluzione di condanna della Siria è stata approvata ieri a maggioranza dal Consiglio Onu per i diritti umani riunito a Ginevra. Dei 47 Stati membri, 37 hanno votato a favore, mentre Russia, Cina, Cuba e Ecuador hanno votato contro; si sono invece astenuti altri sei Paesi: Uganda, India, Filippine, Angola, Bangladesh, Camerun.

Nel frattempo, nel Paese continuano le violenze, oggi, segnalano dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono morte 15 persone, tra soldati governativi, disertori e civili, negli scontri scoppiati all’alba nella provincia settentrionale di Idlib. Altri due morti sono stati segnalati nella provincia centrale di Homs. Secondo l’Onu, dall’inizio delle proteste, esplose nel paese a metà marzo sull’onda della cosiddetta Primavera araba, i morti in Siria sono più di 4.000, oltre 300 sono bambini.

Redazione