L’ombra dei brogli aleggia sulle elezioni in Russia. I dubbi della Clinton: “Serve un’inchiesta”

Vladimir Putin

ELEZIONI RUSSIA: CLINTON CHIEDE INCHIESTA – Nonostante abbia conquistato la maggioranza assoluta alle elezioni di due giorni fa, Vladimir Putin non può dirsi totalmente soddisfatto. Il suo partito Russia Unita subisce una vera e propria emorragia di consensi, mentre salgono vertiginosamente le quotazioni dei comunisti, che ottengono il doppio dei seggi rispetto alla precedente tornata elettorale.

Inoltre sul risultato delle elezioni gravano forti sospetti di brogli, almeno stando a quanto rilevato dagli osservatori inviati dall’Osce. Il capo della delegazione Osce Petros Efthymiou, parlando in una conferenza stampa, ha dichiarato che “le elezioni sono state sbilanciate in favore del partito di governo, la commissione elettorale non aveva indipendenza, gran parte dei media sono stati di parte e le autorità statali hanno inteferito in modo non dovuto a vari livelli”.

In effetti a sollevare più di un sospetto basterebbero i numeri conquistati dal partito di Putin in alcune zone del Paese: in Cecenia, ad esempio, Russia Unita ha incassato il 99,5% dei consensi.

La situazione è quantomeno torbida e sull’argomento è intervenuto oggi anche il segretario di Stato americano Hillary Clinton, che ha invocato l’avvio di “un’inchiesta approfondita” sull’esito delle elezioni in Russia per fare luce sui sospetti di brogli.

T.D.C.