MANOVRA ECONOMICA – Mario Monti riceve gli applausi di tutti i partiti alla Camera, eccezion fatta per Lega e Idv, fa innalzare la Borsa e calare lo spread, colleziona i complimenti di chi ci guarda dall’estero, ma ora la manovra dovrà affrontare il nodo del passaggio parlamentare e far fronte alle minacce dei sindacati che minacciano di scendere in piazza e, già da lunedì, la Cgil ha confermato uno sciopero di quattro ore, Cisl e Uil di due. Il Professore sa bene che dovrà apportare piccole modifiche al testo della manovra, usando la solita strategia dell’accontentare o scontentare tutti in egual misura, ma sa anche che la ricetta anti-crisi dovrà essere approvata ad ogni costo, onde evitare che l’Italia cada in un oscuro baratro trascinando con sè l’intera Eurolandia. L’ex premier Silvio Berlusconi precisa che la manovrà potrebbe essere a rischio se prima non verrà posta la fiducia e questa fase parlamentare servirà al pdl per richiedere un alleggerimento della nuova Ici, il Pd vorrebbe qualcosa di più sull’evasione fiscale e un approccio meno rigido sulle pensioni, mentre il Terzo Polo chiede maggiori sostegni per le famiglie.
Il presidente del Consiglio, pur dovendo in alcuni casi sottostare alle forche caudine di Palazzo Chigi, sottolinea che gli interventi ‘dolorosi’ sono stati distribuiti con equità, che saranno provvisori e, soprattutto, che non c’è alternativa se si vuol evitare di fare la fine della Grecia. “È un’esigenza fondamentale e ogni deviazione farebbe sprofondare il Paese in un abisso. “L’esempio della Grecia è vicino – avverte il Professore -. Se l’Italia non converte la spirale negativa sul debito che ispira diffidenza sui mercati internazionali ci sarebbero conseguenze drammatiche fino a mettere a rischio la moneta comune e colpire al cuore l’integrazione europea avviata 60 anni fa”. Non esistono uscite d’emergenza da questa crisi finanziaria.
Luigi Ciamburro