Lega Nord: emendamenti anti-manovra e ipotesi ostruzionismo. Un triumvirato post-Umberto Bossi?

 

LEGA NORD – La ricetta anti-crisi del governo Monti non piace alla Lega Nord che sta preparando gli emendamenti alla manovra da presentare in Parlamento, ma senza offrire la sponda per giustificare il ricorso al voto di fiducia. Per questo motivo si lavora a poche proposte di modifica, quindici al massimo, al fine di issare i principi basilari e storici del Carroccio, ma in commissione si prepara a dare battaglia e non è escluso il ricorso all’ostruzionismo. Tra le fila padane resta la rabbia per il ritocco sul sistema previdenziale: “Lo stop all’indicizzazione è una vergogna – sottolineano uomini vicino a Bossi – e le lacrime della Fornero lacrime di coccodrillo che fanno incazzare il Nord più di quanto non lo sia già…”. Ma il tema delle pensioni non è l’unica dolente per la Lega: il prelievo sui capitali scudati sembra “una presa in giro” e il taglio alle province è incongruente: “Non si fa alcuna differenza tra province di diverse dimensioni – evidenziano alcuni parlamentari leghisti – eppure alcune contano poche migliaia di abitanti mentre altre arrivano a milioni… Lo capisce anche un bambino ma, a quanto pare, non ci è arrivata una squadra di professori. Ma in Parlamento li aspettano tempi duri, anzi durissimi. Il Nord – assicurano dai banchi leghisti – stavolta non è disposto a pagare: Monti è avvisato”.

Intanto all’interno del Carroccio qualcuno già comincia a immaginare gli scenari padani dopo Umberto Bossi, scartando l’ipotesi di una successione familiare a Renzo jr. Intervistato da Radio 24, il sindaco leghista di Treviso, Gianpaolo Gobbo, ipotizza un “triumvirato” tra Roberto Calderoli, Roberto Maroni e un veneto: “Siamo un movimento federale e quindi potrebbe andare benissimo. In ogni caso deve esserci un veneto. Maroni è uno dei nostri leader ma non può rappresentare la Lega da solo: dopo Bossi non credo ci potrà essere una sola persona alla guida… Renzo Bossi? Nulla di strano se fa il consigliere regionale. Non credo ci sarà una successione di sangue – ha concluso Gobbo – ma è importante che ci sia un Bossi”.

 

Luigi Ciamburro