ARRESTO DI MICHELE ZAGARIA – La cattura del boss dei Casalesi Michele Zagaria ha suscitato scalpore in tutta Italia e non solo, forse per essere noto a molti grazie al celebre romanzo ‘Gomorra’ di Roberto Saviano. Forse destano ancor più stupore le parole dei suoi concittadini, nel centro del piccolo borgo di Casapesenna, nel Casertano, dove nessuno si dichiara felice per il suo arresto. Il re della camorra garantiva tranquillità, lavoro, assenza di furti e spacciatori. Ora si rischia la guerra tra bande per assicurarsi il controllo del territorio, con la possibilità di una guerra intestina che faccia ripiombare il territorio in una cruenta guerra di ‘successione’.
Ma il clan dei Casalesi ora è finalmente decapitato, dopo l’arresto dei boss storici come Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, Antonio Iovine e Michele Zagaria, capaci di mettere in piedi una ‘multinazionale del crimine’ che poteva vantare di sedersi a tavolino con la mafia siciliana, come ricordato dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso: “Quello dei Casalesi è un clan che ha sposato quelli che sono i modi di operare della mafia siciliana, con cui da sempre ha avuto dei rapporti. Non dimentichiamo che una delle famiglie che faceva parte di Cosa Nostra siciliana era proprio quella dei Casalesi. Questo dà l’esatta misura di come il risultato sia importante. Possiamo paragonare a una cattura non dico eguale, ma nell’ambito della camorra molto simile a quella di Provenzano e quindi una cattura epocale sotto questo profilo”.
Ma l’arresto del boss Zagaria ha emozionato e quasi commosso lo scrittore napoletano Roberto Saviano, ospite del programma di Enrico Mentana su LA7: “Confesso che non me lo aspettavo. Sono rimasto colpitissimo e addirittura emozionato. Michele Zagaria non è un capo, è ‘il’ capo. È colui che ha guidato l’economia criminale non solo nella mia terra, è un risultato epocale”. Ma guai ad abbassare la guardia, avverte l’autore di ‘Gomorra’ dalle pagine del ‘Mattino’: “Tagliata una testa ne spunta un’altra. Il colpo mortale lo si avrà modificando nel tempo le regole degli appalti, l’accesso al credito delle banche, la gestione politica. Progressivamente bisogna relegare la criminalità solo alle zone d’ombra, non al centro vivo dell’economia. Detto questo, con il suo arresto e quello di Iovine prima, molto cambierà”.
Luigi Ciamburro