Manovra, Fini e Schifani smentiscono il rinvio dei tagli alle indennità parlamentari

Renato Schifani e Gianfranco Fini

MANOVRA: SMENTITO RINVIO TAGLI INDENNITA’ PARLAMENTARI – Si tagliano o non si tagliano? In queste ore è nato un piccolo giallo in merito all’articolo 23 della manovra economica, che prevede una riduzione delle indennità dei parlamentari: ieri sera la notizia di un rinvio dei taglia data da destinarsi, da attuare attraverso un emendamento della commissione Affari costituzionali della Camera, è rimbalzata da un sito web di informazione all’altro e questa mattina è stata riportata da molti quotidiani. Visto che la riduzione degli stipendi di deputati e senatori è uno dei pochi aspetti della manovra che va a toccare la cosiddetta casta, il dibattito sulla questione è scattato immediatamente e non sono mancate dichiarazioni indignate nei confronti di una classe politica che chiede a gran voce che la popolazione stringa la cinghia ma non sembra intenzionata a rinunciare ai propri privilegi.

Ma oggi, non è dato sapere se per un ripensamento dell’ultimo minuto o se per un reale errore nella notizia, il rinvio dei tagli viene smentito in una nota congiunta pubblicata dai presidenti del Senato e della Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini. Nel comunicato si legge che “non corrisponde al vero quanto ipotizzato da alcuni organi di informazione circa la presunta volontà del Parlamento di non assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti”. Fini e Schifani aggiugono di aver esortato Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, a concludere nel più breve tempo possibile i lavori della commissione” a cui è stato affidato il compito di analizzare gli stipendi dei politici negli altri Paesi europei, in modo da “poter procedere subito” ai tagli delle indennità in Italia.

Tatiana Della Carità