
PROCESSO MEREDITH – Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza con cui la Corte di Assise d’Appello di Perugia ha assolto, il 3 ottobre scorso, Amanda Knox e Raffaele sollecito dall’accusa di omicidio e stupro nei confronti della studentessa inglese Meredith Kercher.
“Gli elementi indiziari non consentono, nemmeno nel loro insieme, di considerare provata in qualche modo la colpevolezza di Amanda Knox di Raffaele Sollecito nell’omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher”, sono le motivazioni della sentenza di appello. “Quello che si rileva ai fini della decisione è soltanto la mancanza di prova di colpevolezza degli attuali imputati”, prosegue la sentenza. “Una volta esclusa la sussistenza della prova di colpevolezza a carico degli attuali imputati non spetta a questa Corte prospettare quale possa essere stato il reale svolgimento della vicenda, né se l’autore del reato sia stato uno o più di uno né se siano state o meno trascurate altre ipotesi investigative“.
“La Corte d’Assise di primo grado – si legge ancora nelle motivazioni -, per poter ricostruire la vicenda sottoposta al suo esame ha ritenuto di poter coordinare elementi di fatto, ritenuti di per sè stessi certi ma di significato non del tutto univoco, in un quadro unitario nell’ambito del quale ciascuno di quegli elementi potesse conseguire un chiarimento definitivo e tutti, nel loro insieme, un significato univoco, si da assurgere a prova di colpevolezza”.
“Il venire meno degli elementi materiali del progetto accusatorio non consente, ovviamente, di pervenire ad una pronuncia di colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio“. Dunque per la Corte d’appello di Perugia Amanda e Raffaele sono innocenti per mancanza di prove a loro carico.
Redazione