Manovra, il governo fa marcia indietro sulle frequenze tv e approva l’asta

La Camera dei Deputati

MANOVRA: GOVERNO APPROVA ASTA FREQUENZE TV – Tra le discussioni che in questi giorni si sono moltiplicate in merito alla manovra varata dall’esecutivo, un ruolo importante è stato rivestito dal nodo dell’asta sulle frequenze televisive. Ne aveva parlato Silvio Berlusconi, che aveva bocciato senza appello la proposta. “Temo che se ci fosse una gara sulle frequenze potrebbe essere disertata da molti”, aveva spiegato ai cronisti che lo avevano interpellato sull’argomento a Marsiglia, al termine del vertice del Ppe.

La questione è stata ripresa dal leader del Pd Pier Luigi Bersani un paio di giorni fa: il segretario democratico si era detto deluso dalle liberalizzazioni previste dal provvedimento e aveva auspicato l’inserimento in manovra proprio dell’asta delle frequenze del digitale terrestre.

E oggi, a poche ore dal voto di fiducia sulla manovra, il governo ha dato il via libera a due ordini del giorno presentati dalla Lega e dall’Italia dei valori per la convocazione di un’asta. Le frequenze tv, dunque, non verranno assegnate gratuitamente come era stato inizialmente previsto. Soddisfazione dai banchi della Lega, che sottolinea come la gara in questione potrebbe portare nuove entrate nelle casse dello Stato.
La reazione di Berlusconi non si è fatta attendere. L’ex premier ha optato per una linea di indifferenza, almeno apparente. “Non credo – ha dichiarato – che Mediaset farà offerte”.

Redazione online