
21 DICEMBRE: 1958 DE GAULLE ELETTO PRESIDENTE – Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, il generale Charles de Gaulle è l’uomo che incarna la resistenza della Francia alla furia nazista. Nominato sottosegretario alla Difesa nel 1940, de Gaulle non approva la firma dell’armistizio con la Germania e al momento della sottoscrizione dell’accordo decide di trasferirsi in Inghilterra: è proprio da Londra, infatti, che lancia il celebre appello del 18 giugno, in cui esorta i francesi a non soccombere e a non assecondare il governo collaborazionista di Vichy.
Durante la permanenza oltremanica, il generale mette in piedi – soprattutto grazie agli aiuti britannici – il movimento France Libre, con cui punta a combattere l’invasione tedesca. De Gaulle è un leader nato e il suo orgoglio e la sua forte personalità lo portano da una parte a scontrarsi spesso con il primo ministro inglese Winston Churchill, con cui comunque ha un rapporto di stima reciproca, e dall’altra a detestare, con intensità ricambiata, il presidente americano Franklin Delano Roosevelt.
Nel 1944, dunque, nasce il Governo provvisorio e De Gaulle e i suoi arrivano nella Parigi liberata a fine agosto. Il generale diventa quindi presidente provvisorio, salvo poi dimettersi due anni più tardi per fondare un suo partito, l’Rpf, con cui si presenta alle elezioni e conquistando grandi consensi. Ma la linea dell’Rpf, che respinge in blocco la Quarta Repubblica e punta a cambiare radicalmente il sistema politico francese, lo porta all’emarginazione: le conseguenze si vedono nelle consultazioni del 1953, quando la formazione gaullista subisce una vera e propria emorragia di voti. A seguito di questo risultato deludente de Gaulle si ritira. Ma non per molto, visto che la Quarta Repubblica crolla sotto i colpi delle disfatte nella guerra d’Indocina e nel conflitto algerino: a settembre del 1958 passa il referendum sulla nuova costituzione che sancisce la nascita della Quinta Repubblica e il 21 dicembre dello stesso anno de Gaulle viene eletto presidente con una maggioranza schiacciante. Sul piano interno, il presidente pone come prioritari gli interventi per il rafforzamento dell’economia, mentre al livello internazionale punta ad affrancare la Francia dal dominio che gli Usa esercitano sull’Europa dalla fine della guerra (cosa che lo porterà a realizzare un programma nucleare e, negli anni Sessanta, a far uscire il Paese dalla Nato) e a concedere l’indipendenza all’Algeria.
Al termine del primo mandato, nel 1965, de Gaulle viene rieletto una seconda volta ma si dimette quattro anni più tardi, in seguito all’esito negativo di un referendum: non si tratta di una consultazione importante – riguarda alcuni poteri di autonomia alle regioni – tuttavia causa una spaccatura tra il presidente e esponenti di spicco del governo.
Si spegne l’anno successivo, all’età di 80 anni, consapevole di aver scritto pagine decisive nella storia del suo Paese.
Tatiana Della Carità