Corea del Nord, morte di Kim Jong-il: la comunità internazionale auspica fase distensiva

Il dolore del popolo coreano dopo la morte di Kim Jong-il

 

 

COREA DEL NORD – Inizia il terzo dei dodici giorni di lutto decretati in Corea del Nord per la morte del dittatore Kim Jong-il, deceduto sabato scorso in seguito ad un arresto cardiaco mentre viaggiava in treno. Dopo 17 anni di potere lo scettro passa nelle mani del terzogenito 28enne Kim Jong-un e in Asia scatta l’allerta massima per timori tutt’altro che infondati, tant’è che ieri mattina la tv sudcoreana ha fatto temere il peggio ipotizzando test missilistici effettuati da Pyongyang nel mar del Giappone. Informato sullo sviluppo dei fatti, il presidente Barack Obama ha promesso massimo sostegno alla Corea del Sud, mantenendo contatti serrati con Giappone e Cina. Ma a dare l’impressione di relativa calma sono Russia e Cina che hanno espresso dolore e presentato le proprie condoglianze al popolo nordcoreano per la morte del loro leader. Tant’è che il presidente cinese Hu Jintao stamane si è recato all’ambasciata nordcoreana a Pechino per rendere i propri omaggi e molti cittadini cinesi hanno portato fiori e messaggi di cordoglio. Nel frattempo la Corea del Sud ha deciso di non accendere i tre grandi alberi di Natale a forma di torre posizionati al confine con il Nord, nell’ambito di quella guerra psicologica in corso da decenni.

La comunità internazionale, in primis Stati Uniti d’America, si augurano che il successore Kim Jong-un apra una fase distensiva, migliori i rapporti con le nazioni vicine e rispetti i diritti umani. “Gli Stati Uniti – ha detto il segretario di Stato Hillary Clinton – sono pronti ad aiutare il popolo della Corea del Nord e chiedono alla nuova leadership di lavorare con la comunità internazionale”. La Farnseina ha divulgato un comunicato nella mattinata di ieri, in cui auspica “possa quanto prima aprirsi una fase istituzionale nuova per il Paese, nella direzione di una ripresa dell’apertura, del dialogo positivo e della cooperazione con la comunità internazionale in particolare sui temi della proliferazione nucleare, della pace e sicurezza regionale, del rispetto dei diritti umani”.

 

Luigi Ciamburro