
PROTESI MAMMARIE NOCIVE: CHIESTO ARRESTO FONDATORE PIP – Anche se i governi di molti Paesi hanno invitato a non farsi prendere dall’allarmismo, sono molte le donne che ai quattro angoli della Terra stanno vivendo ore di forte preoccupazione in seguito allo scandalo delle protesi mammarie nocive. Il caso è partito dalla Francia per poi assumere una dimensione planetaria: sono infatti circa 400mila le donne che in tutto il mondo hanno impiantato le protesi mammarie di marca Pip. La società in questione è finita in tribunale per aver prodotto le protesi stesse con un silicone non a norma ed ora da parte dell’Interpol è stato chiesto l’arresto per il suo fondatore, Jean Claude Mas.
Nel frattempo le autorità sanitarie francesi hanno consigliato, in via precauzionale, di effettuare l’espianto.
Il caso è arrivato anche in Italia, dove il numero di donne interessate si aggira sui 4.000: il ministro della Sanità Balduzzi ha spiegato che “non esistono prove di maggior rischio di cancerogenicità” per le donne che hanno impiantato queste protesi (possibilità che era invece emersa in un primo momento) tuttavia “sono state evidenziate maggiori probabilità di rottura e reazioni infiammatorie” proprio a causa dell’utilizzo di silicone non regolare.
T.D.C.