IRLANDESI EMIGRANO SEMPRE DI PIU’ – Secondo nuovi sondaggi condotti in occasione della fine del 2011, in Irlanda il tasso di emigrazione sarebbe cresciuto nell’ultimo anno del 16, 9 %. Il numero di persone che decide di spostarsi in paesi come Gran Bretagna, Canada, USA, Nuova Zelanda e Australia è cresciuto nei mesi del 2011 in maniera preoccupante, parallelamente alla recessione economica che ha duramente colpito l’isola e alla crisi del mercato del lavoro.
Altro dato allarmante, fornito dal Central Statistics Office, tra i circa 76.400 emigrati dall’Irlanda dall’aprile 2010 all’aprile 2011 più della metà sono cittadini irlandesi. Non si tratta quindi solo di un’ondata di rientro degli immigrati in EIRE arrivati durante il boom economico degli anni Novanta, si tratta di un fenomeno massiccio di emigrazione che coinvolge soprattutto le nuove generazioni di individui nati e cresciuti nel Paese.
Per quest’anno, solo in Gran Bretagna, è stato attestato un aumento del 56% per quanto riguarda l’emissione di tessere assicurative statali indirizzate a persone di nazionalità irlandese. Gli irlandesi residenti in Australia sono invece cresciuti, in base ai dati dello scorso anno, di circa un terzo (da 6.193 a 20.493 nel corso dei primi sei mesi di questo anno) e in Nuova Zelanda arriva dall’EIRE una media di 400 persone al mese. Gli Stati Uniti hanno incrementato l’emissione di permessi sia per immigrati che per coloro che si sono spostati temporaneamente per ragioni di studio, di stage o di trasferimento aziendale; nonostante ciò, secondo i gruppi di irlandesi emigrati in America, sarebbe sempre crescente il numero di connazionali che rimane negli USA irregolarmente, dopo la scadenza del visto.
In totale, circa 40.200 cittadini irlandesi hanno lasciato l’isola nel corso dell’anno (aprile 2010 – aprile 2011). 27.700 erano gli emigrati nel 2009/2010; 18.400 tra 2008 e 2009.
Aumentano consistentemente anche le donne migranti: i dati parlano di circa 17.100 irlandesi di sesso femminile che hanno scelto di cercare occupazione all’estero.
Mary Gilmartin, studiosa presso il dipartimento di geografia del NUI Maynooth, ha attribuito l’aumento di emigrazione femminile ai tagli operati nel settore pubblico, in particolare in ambiti specifici come quello dell’insegnamento o dell’infermieristica, tradizionalmente occupati dalle donne.
Nicoletta Mandolini