
SIRIA: ALTRI 29 MORTI IN REPRESSIONE – Sono passate meno di due settimane dalla firma dell’accordo tra Siria e Lega Araba e da tre giorni gli osservatori inviati dall’assemblea hanno raggiunto il Paese guidato da Bashar al Assad. Il Piano Arabo sottoscritto al Cairo prevedeva inoltre l’avvio di negoziati con l’opposizione, la scarcerazione dei prigionieri politici e il ritiro delle truppe militari dalle città ma il regime, nonostante sia stata ordinata proprio ieri il rilascio di centinaia di detenuti, non sembra troppo intenzionato a rispettare il patto. Perché se da una parte alcuni degli arrestati durante le manifestazioni scoppiate sull’onda della primavera araba tornano in libertà, dall’altra la repressione brutale del dissenso non si ferma.
Il bilancio di oggi, riportato dagli attivisti antigovernativi, parla di 29 morti, la maggior parte dei quali nei dintorni di Damasco, nella zona di Hama e ad Homs. Tre delle vittime sono state uccise a Duma, un sobborgo della capitale siriana che proprio questa mattina è stato meta di una visita da parte degli osservatori.
T.D.C.