DON LUIGI VERZE’ E’ MORTO – Don Luigi Verzè si è spento all’età di 91 anni alle ore 7:30 di oggi per un arresto cardiaco. Il fondatore del San Raffaele è morto all’interno della sua clinica dopo che nella notte, verso le 2:30, è stato ricoverato d’urgenza presso l’Unità Coronarica dell’ospedale.
Veronese d’origine è stato presidente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e presidente e rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Laureatosi in Lettere classiche e Filosofia, nel 1948 è stato ordinato sacerdote e negli anni seguenti ha dato vita a uno degli istituti più all’avanguardia dal punto di vista medico-tecnologico-scientifico, fino a trasformarlo nel 1982 in polo universitario della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Statale di Milano, capace di ospitare fino a 1300 posti letto.
Negli ultimi mesi don Verzè è balzato agli onori della cronaca per via dell’abnorme indebitamento emerso nella gestione del San Raffaele, tanto da essersi dimesso dalla carica di presidente del cda della Fondazione lo scorso 19 dicembre. Il dissesto finanziario venuto a galla nel febbraio scorso raggiunge una cifra raccapricciante che si aggira intorno al miliardo di euro, tanto da causare una crisi irreversibile di liquidità e chiedere al consulente esterno Borghesi Colombo e Associati la formulazione di un piano di risanamento. Le banche offrono ulteriori prestiti per 150 milioni di euro, ma a patto che vengano modificati i vertici aziendali. Si cerca un partner economico forte e interviene la Santa Sede con il cardinale Tarcisio Bertone, con l’intercessione di Giuseppe Profiti, presidente dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Nel Cda del San Raffaele del 30 giugno 2011 si sceglie di affidarsi al Vaticano (anche perché a questa scelta è subordinata la donazione di un miliardo di euro a scopi di didattica e ricerca da parte di una fondazione americana collegata al magnate George Soros). Ma del vecchio Cda resta soltanto don Luigi Verzè che viene iscritto nel registro degli indagati per il reato di bancarotta fraudolenta, mentre il Tribunale di Milano presenta istanza di fallimento per il San raffaele che quest’oggi sarà messo all’asta.
Ma don Verzè non era immune dai guai giudiziari. Nel 1976 fu condannato a un anno e quattro mesi di reclusione per tentata corruzione, nell’ambito di una concessione di due miliardi di lire da parte della Regione Lombardia alla facoltà di Medicina dell’Università statale di Milano. Nel 1998, inoltre, è stato condannato per abusi edilizi: in particolare per la costruzione senza permesso di una palazzina di tre piani adibita all’accettazione dei pazienti nei pressi degli edifici del San Raffaele. In secondo grado fu condannato con dieci giorni di reclusione e una multa di 600mila lire. In seguito a tali condanne la gestione operativa della Fondazione fu affidata al suo socio Mario Cal, suicidatosi nei mesi scorsi in seguito all’emergere del crack finanziario. Don Verzè viene inoltre condannato a un anno e 4 mesi di reclusione per l’accusa di ricettazione di due quadri del ‘500 di scuola napoletana: la Cassazione motivò la sentenza con il fatto che “il giudice del rinvio ha correttamente fornito un’ampia e consistente giustificazione, spiegando in modo ragionevole che Don Verzé era al corrente della provenienza illecita dei quadri”.
Don Luigi Verzè, coincidenza della sorte, muore in uno dei giorni più importanti per la Fondazione San Raffaele: stamane è prevista l’asta per acquisire il polo medico. Tra gli acquirenti ci sono gli imprenditori Giuseppe Rotelli (gruppo ospedaliero San Donato) e Gianfelice Rocca (gruppo Humanitas) che faranno proposte d’acquisto alternative all’offerta presentata dal Vaticano lo scorso mese di ottobre. Ma ormai don Verzè è fuori da ogni problema.
Luigi Ciamburro