Svezia: il 2011 si chiude male per il leader socialdemocratico Håkon Juholt

Håkon Juholt

2011 NERO PER JUHOLTHåkon Juholt, leader del partito socialdemocratico svedese, quest’anno che si chiude se lo ricorderà eccome. In primavera l’elezione alla guida dei laburisti, in estate i sondaggi che lasciavano pensare a un futuro radioso, in autunno lo scandalo, in inverno la crisi. Non c’è che dire: mesi intensi. Le ultime settimane sono state un vero e proprio incubo.

L’ultimo colpo, proprio sul filo di lana, lo assestano ancora una volta i sondaggi: se il leader moderato e attuale premier Fredrik Reinfeldt vola nei consensi degli svedesi, Juholt cade sempre più in basso. Solo il 16% degli elettori dice di avere fiducia in lui, un livello bassissimo che rappresenta il record negativo per un leader socialdemocratico da quando vengono fatte rilevazioni di questo tipo. Il primato era di Mona Sahlin (proprio la donna che ha lasciato il timone laburista a Juholt) con il 23%, un livello che a oggi appare addirittura soddisfacente.

Nella classifica dei leader di partito svedesi, Håkon Juholt riesce a mettersi dietro solo il giovane Jimmie Åkesson, che guida un partito – i Democratici Svedesi – di estrema destra e sostenuto da una percentuale molto bassa di elettori. Il quotidiano Svenska Dagbladet, commentando i risultati, scrive che il deficit di fiducia che colpisce Juholt sembra così grave da non lasciare scampo: “I miracoli accadono anche in politica”, scrive il quotidiano “ma sono piuttosto rari”.

Per i socialdemocratici non c’è per niente da stare allegri, l’anno che si chiude ha rappresentato probabilmente uno dei punti più bassi di una storia lunghissima e fino a poco tempo fa luminosissima. Quel che accadrà da gennaio in poi potrebbe segnare profondamente il partito: chiedere a Juholt un passo indietro (e non sono pochi quelli che lo vorrebbero) o tirare avanti in attesa di quel miracolo di cui parlava lo Svenska Dagbladet? Se a ottobre la risposta dei vertici del partito è stata la seconda, più passa il tempo e più si fa concreta l’ipotesi che la parentesi di Juholt alla guida dei laburisti possa chiudersi anzitempo.

 

Antonio Scafati