Tunisia: 1,3 miliardi di euro bruciati in scioperi e proteste

Protesta tunisina

TUNISIA: 1,3 MILIARDI DI EURO BRUCIATI SCIOPERI – La transizione della Tunisia, paese che ha dato il via ai focolai della cosiddetta ‘Primavera araba‘, sta incontrando una serie di ostacoli difficilmente preventivabili. Ai fisiologici contraccolpi economici che hanno accompagnato la fine della dittatura e la formazione di un nuovo sistema politico, si aggiungono i focolai di protesta, che stanno rallentando la tanto auspicata ripresa.

Stando alle dichiarazioni di Samir Dilou, Ministro dei Diritti Umani e portavoce del governo Jebali, il costo di scioperi e danni causati nel corso delle manifestazioni ai siti produttivi sarebbe quantificabile addirittura in 1,3 miliardi di euro (2,5 miliardi di dinar tunisini). Questa la cifra stimata per il calo di produttività accusato dalle società negli ultimi mesi e imputato dal governo proprio ai disordini e ai sit-in anarchici.

Ovviamente, l’effetto immediato è un tragico aggravarsi del tasso di disoccupazione, con ben 120 aziende costrette a chiudere i battenti. A riguardo Dilou ha garantito che l’esecutivo si sta adoperando per la realizzazione di nuovi posti di lavoro; l’obiettivo sarebbe quello di garantire almeno uno stipendio per ogni nucleo familiare. Tra i provvedimenti ci sarebbero anche agevolazioni per la riapertura delle numerose fabbriche giapponesi abbandonate nei giorni più caldi della rivolta.

Mirko Correggioli

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