La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per i rifiuti in Campania


ITALIA CONDANNATA PER RIFIUTI – Oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia per l’emergenza dei rifiuti in Campania. Nello specifico, la sentenza, che è “non definitiva” (poiché entro tre mesi è possibile il ricorso in appello alla Grand Chambre), condanna le autorità italiane per aver violato il diritto al rispetto della vita privata e familiare e il diritto effettivo degli individui a ricorrere alle vie legali per ottenere il risarcimento dei danni in merito alla situazione provocata dalla crisi dei rifiuti. La decisione della Corte di Strasburgo riguarda un ricorso che fu presentato il 9 gennaio del 2008 da 18 cittadini di Somma Vesuviana in merito allo “stato di emergenza dichiarato fra l’11 febbraio 1994 e il 31 dicembre 2009 nella regione Campania, compreso un periodo di cinque mesi durante il quale tonnellate di rifiuti si sono accumulati nelle strade”, è scritto in una nota della Corte.

Il governo italiano aveva sollevato una serie di eccezioni, tra cui quella secondo cui i 18 cittadini ricorrenti non avrebbero potuto far valere lo status di “vittime” della cattiva gestione dei rifiuti da parte delle autorità. La Corte però ha respinto le eccezioni, sostenendo che “anche se si considera, come fa il governo, che la fase acuta della crisi è durata solo cinque mesi, dalla fine del 2007 al maggio 2008, va constata l’incapacità prolungata delle autorità italiane di garantire il funzionamento regolare del servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, incapacità che ha portato pregiudizio al diritto dei cittadini al rispetto della loro vita privata e del loro domicilio“, fatto che comporta una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La Corte di Strasburgo ha poi rilevato anche una violazione dell’articolo 13 della Convenzione a causa dell'”assenza, nell’ordine giuridico italiano, di vie di ricorso effettive che avrebbero permesso” ai cittadini ricorrenti “di ottenere il risarcimento dei danni”. Sono invece state respinte le accuse contro lo Stato italiano per non aver informato correttamente le popolazioni interessate.

La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha il compito di vigilare sul rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo da parte dei 47 Paesi (sia membri dell’Unione europea che non) che l’hanno sottoscritta e che fanno parte del Consiglio d’Europa.

Redazione

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