CASA POUND – Pietro Saviotti, procuratore aggiunto di Roma e capo del pool antiterrorismo di Piazzale Clodio, due giorni fa è morto in seguito ad un malore, ma qualcuno all’annuncio della notizia ha pensato di festeggiare pubblicamente. Questo qualcuno è il presidente di Casa Pound Italia Gianluca Iannone che, sul suo profilo Facebook, ha scritto: “Il 2012 si apre con prospettive interessanti… Evviva”. Ma dopo la pioggia di critiche giunta da ogni dove tenta di correggere il tiro e ritiene il suo post “una battuta infelice”, ma ormai il dado è tratto e la Procura capitolina apre un’inchiesta per istigazione a delinquere, cosa che porta Iannone al contrattacco: “L’Italia – scrive su Fb – ormai è peggio della Corea del Nord: tutti devono piangere, chi non lo fa va nei campi di recupero. E persino una battuta infelice e sicuramente di cattivo gusto, scritta peraltro in uno spazio privato, può essere scambiata per istigazione a delinquere. Ormai siamo al paradosso e al linciaggio bipartisan”.
Unanime la condanna del mondo politico, da Nichi Vendola che definisce quelle del presidente di Casa Pound “parole raccappriccianti” a Walter Veltroni che su Twitter scrive: “La dichiarazione di Casa Pound che inneggia alla morte del procuratore Saviotti è intollerabile e tutti ne dovrebbero trarre le conseguenze”. Il presidente vicario di Idv alla Camera, Fabio Evangelisti, chiede di non tollerare più e chiudere i covi neofascisti: “Presenteremo delle interrogazioni e chiederemo al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri di monitorare attentamente le nuove centrali della violenza dell’estrema destra e tutte le sedi di Casapound. Non si può continuare a chiudere gli occhi su questa pericolosissima spirale di violenza”. Il primo cittadino di Roma Gianni Alemanno difende la memoria di Saviotti: “Una cosa scellerata, non ci posso credere. Saviotti aveva cuore oltre che cervello. Era una persona straordinaria, con lui stavo coltivando un’ amicizia”.
Redazione
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