Naufragio Costa Concordia, superstite accusa: “Francesco Schettino era insieme a due donne”

 

NAUFRAGIO COSTA CONCORDIA – A cinque giorni dalla tragedia avvenuta poco distante dall’Isola del Giglio affiorano le prime testimonianze dei superstiti. Nella puntata di ‘Chi l’ha visto’ di ieri sera un passeggero presente a bordo racconta di aver visto il capitano Francesco Schettino in compagnia di due donne: “Eravamo con mia moglie al ristorante esclusivo, all’ultimo piano della nave, erano le 21,15 ed ho visto il comandante arrivare al ristorante in compagnia, abbracciato con due ragazze, una bionda e una con i capelli scuri. Mostrava alle due ragazze la vetrata del ristorante, la vetrata da cui si vedeva l’isola del Giglio – ricorda il superstite Marco Monda -. Poi il panico: la nave si è inclinata, la luce è andata via… sono scappati tutti… non c’era più un ufficiale, nessuno che ci dicesse cosa fare. Eravamo abbandonati a noi stessi: persone anziane, bambini, persone down… Nessuno ci ha detto cosa fare, ci guidavano gli animatori… e i camerieri peruviani”.

Il comandante Schettino ora è clamorosamente agli arresti domiciliari nella sua casa a Meta di Sorrento, difeso dai suoi concittadini, ma il procuratore capo Francesco Verusio non si arrende ed entro domani presenterà il ricorso al Riesame. Il gip di Grosseto che ha chiesto la sua scarcerazione, Valeria Montesarchio, accusa il comandante della Costa Concordia di aver sbagliato la rotta di avvicinamento, di essersi dimostrato incapace di gestire la situazione d’emergenza e di aver abbanodnato la nave, ma non crede al pericolo di fuga nè all’inquinamento delle prove da parte di Schettino. “Ho applicato la legge – dice il giudice Montesarchio -. La fuga non c’è, quindi non c’è carcere: la fuga è una mera ipotesi investigativa perchè anche dalle comunicazioni con la Capitaneria di porto di Livorno risulta che Schettino rimane sullo scoglio davanti alla nave, insieme ad altri membri dell’equipaggio. Non si è allontanato”.

Ma l’inchiesta della Procura di Grosseto prosegue il suo corso con l’autopsia sulle prime cinque vittime ritrovate, gli inquirenti hanno ordinato di recuperare la cassaforte del comandante e attendono l’esame completo della scatola nera e presto altre persone potrebbero comparire nella lista degli indagati, insieme a Schettino e al primo ufficiale Ciro Ambrosio,come ad esempio il vicecomandante della nave Dimitri Christidis (citato da Schettino nella telefonata con De Falco…) e due ufficiali della catena di comando. Ma gli investigatori ora vogliono ricostruire anche le conversazioni tra il Francesco Schettino e chi era nella sala operativa quella sera.

Per ironia della sorte ieri è partita dal porto di Civitavecchia la nave da crociera Costa Serena e, mentre si trovava a sei miglia dall’Isola del Giglio, un passeggero è stato colto da un infarto e immediatamente la Guardia Costiera di Porto Santo Stefano ha inviato una motovedetta per trasportare l’uomo in ospedale.

 

Luigi Ciamburro

 

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