
NAUFRAGIO CONCORDIA: SCHETTINO – Francesco Schettino il comandante della Costa Concordia, la nave da crociera che una settimana fa è naufragata davanti all’Isola del Giglio dopo aver urtato contro uno scoglio, farà ricorso al tribunale del riesame contro gli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare è stato deciso dal Gip del Tribunale di Grosseto, che non ha convalidato il fermo in carcere chiesto invece della Procura. Lo ha annunciato il legale del comandante, l’avvocato Bruno Leporatti. “Impugnerò il provvedimento davanti al giudice del riesame”, ha dichiarato Leporatti. “Mi lascia perplesso il pericolo di recidivanza ravvisato dal gip” per reati colposi, ha spiegato.
Il comandante Schettino ha poi fatto sapere tramite il suo avvocato di essere pronto ad assumersi le proprie responsabilità: “Se ho fatto un errore, sono pronto ad assumermene la responsabilità. Ma prima è bene che siano individuati questi aspetti, questi errori, verifichiamoli e poi tutti possiamo valutare”, sono le parole di Francesco Schettino, riportate dal suo difensore Bruno Leporatti.
Il legale ha poi smentito con forza la notizia circolata nelle ultime ore, secondo cui il comandante Schettino la sera dell’incidente avrebbe “bevuto oltre misura a cena”: “Schettino ubriaco? È un immane sciocchezza”, ha commentato l’avvocato Leporatti.
Nel frattempo, all’isola del Giglio è allarme mare grosso, per il vento di Maestrale in arrivo, e le ricerche dei 21 dispersi rimangono sospese perché la nave si sta muovendo: la Concordia è sempre più in equilibrio precario e starebbe scivolando verso gli abissi. Le operazioni di recupero delle persone rimaste intrappolate all’interno della nave, purtroppo con sempre più flebili speranze di trovare qualcuno in vita, e la messa in sicurezza dello scafo per il recupero del carburante si fanno sempre più complicate. Secondo il professor Nicola Costagli dell’Università di Firenze, c’è “uno scivolamento costante di 7 millimetri all’ora, millimetri che possono diventare 15 a prua” e la Guardia costiera teme che possano “non esserci più le condizioni di sicurezza per i ricercatori”.
La procura di Grosseto ha disposto degli accertamenti sul timone della Concordia, per verificare se sia posizionato “tutto a dritta”, cioè a destra, come ad evitare all’ultimo momento lo schianto contro gli scogli dell’isola. Se fosse così, il comandante Schettino non avrebbe compiuto quella manovra di emergenza, per evitare che la nave andasse alla deriva, come ha sempre affermato.
Redazione
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