
POLITICA IN SVEZIA – Håkon Juholt lascia la guida del Partito Socialdemocratico Svedese. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Oskarshamn questo pomeriggio. Non è una sorpresa: la notizia era attesa, considerato che negli ultimi giorni i laburisti si erano riuniti proprio per affrontare di petto la questione.
“Lascio la mia carica con effetto immediato”: poche parole, concise. “Sono nato socialdemocratico e morirò socialdemocratico” ha aggiunto: “In tutta la mia vita ho cercato di lavorare per il partito”
Otto mesi: così poco è durata la leadership di Juholt. Le premesse erano sembrate buone ma è durato tutto molto poco.“Sin dal primo giorno ho sentito un grande supporto nei miei confronti” ha raccontato di fronte ai giornalisti ma il supporto che Juholt ha detto di aver percepito sino all’ultimo, in realtà non c’era più da tempo. Prima ci sono stati gli errori politici durante l’estate, quando più di una volta Juholt è dovuto tornare sui suoi passi rimangiandosi dichiarazioni e correggendo posizioni. “Ho commesso degli errori” ha ammesso nel corso della conferenza stampa.
Poi il colpo finale, con lo scandalo personale a inizio autunno, quando si è scoperto che aveva intascato rimborsi statali senza averne diritto. Da quel momento in poi la sua posizione è precipitata, e con lui pure la credibilità dei laburisti.
Juholt non ha saputo gestire la crisi che ha riguardato la sua persona; il partito ha cercato di far passare la tempesta ma era chiaro già da molto tempo che non c’era via d’uscita.
Le dimissioni di oggi pomeriggio mettono fine anche alle incertezze che avevano lacerato i socialdemocratici negli ultimi mesi, con una parte del partito convinta che Juholt dovesse fare un passo indietro, e i vertici arroccati in sua difesa nella speranza che la crisi rientrasse. Alla fine ha prevalso la base. Secondo quanto trapelato negli ultimi giorni, molti collegi laburisti avevano preteso la testa del leader. Sono stati accontentati. Carin Jämtin, segretario di partito, prenderà temporaneamente il posto di Juholt.
Antonio Scafati