Egitto: Piazza Tahrir celebra il primo anniversario della rivoluzione

Manifestanti in Egitto

EGITTO: PIAZZA TAHRIR – Gli egiziani si stanno riversando in Piazza Tahrir, al Cairo, per partecipare alla grande manifestazione con cui oggi si celebra il primo anniversario della “Rivoluzione del 25 gennaio”, che un anno fa infiammò la principale piazza del Cairo e tutto l’Egitto, con accese proteste anti regime, soprattutto da parte di giovani, che portarono poi alla caduta del presidente Hosni Mubarak, l’11 febbraio. Tra gennaio e febbraio del 2011 Piazza Tahrir fu invasa da decine di migliaia di manifestanti, scuotendo un Paese che sembrava immobile nel suo regime militare. La sollevazione popolare è stata subito ribattezzata come “Primavera araba”, dopo che proteste erano già esplose in Tunisia, tra dicembre 2010 e gennaio 2011, con la cosiddetta “Rivoluzione dei gelsomini”, che spodestò, il 14 gennaio, il presidente Ben Ali.

Un’ondata di proteste che ben presto si è estesa a tutto il mondo arabo, portando prima all’attentato e poi alle dimissioni del presidente dello Yemen Ali Abdullah Saleh e scatenando sistematiche manifestazioni anti regime in Siria, a cui il regime del presidente Bashar Al Assad ha risposto con una feroce repressione che ancora insanguina il Paese.

A Piazza Tahrir si sono radunate da ieri sera decine di migliaia di egiziani. Sono state montate tende e appesi striscioni su cui appaiono scritte contro il il Consiglio supremo delle Forze armate, alla guida dell’Egitto dalla caduta di Mubarak. Gli egiziani continuano a chiedere il passaggio del potere dalle autorità militari a quelle civili. Ieri il leader del Consiglio militare egiziano Hussein Tantawi ha annunciato la revoca dello stato di emergenza, in vigore in Egitto dal 1967. Con l’esclusione, tuttavia, degli atti di “criminalità”. Una scelta criticata da molti egiziani, proprio perché le manifestazioni dei cittadini, che hanno continuato a susseguirsi anche dopo l’abbandono di Mubarak, sono state represse come “atti criminali”.

Nei giorni scorsi, intanto, è stato reso noto il risultato del terzo e ultimo turno delle elezioni legislative egiziane (le prime democratiche nel Paese), con la conferma della netta vittoria, già registrata nei turni precedenti, dei Fratelli Musulmani.

Ad un anno dalla rivoluzione e dalla caduta di Mubarak, tra militari ancora al potere, repressioni violente delle manifestazioni di piazza e l’avanzare dei gruppi integralisti islamici, la strada dell’Egitto verso la democrazia è ancora lunga.

Valeria Bellagamba

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