NAVE COSTA CONCORDIA – Sono riprese poco fa le ricerche sulla Costa Concordia, la nave naufragata al largo dell’Isola del Giglio la sera di venerdì 13 gennaio, dopo aver urtato contro uno scoglio. Le operazioni di ricerca dei dispersi erano state sospese a causa delle condizioni meteorologiche, con mare mosso e vento forte. I palombari della Marina Militare hanno fatto esplodere altre microcariche sul ponte 3 della nave, per ampliare i varchi e dare maggiore libertà di movimento ai sommozzatori che stanno ispezionando il relitto alla ricerca di altri corpi. Il bilancio ufficiale delle vittime è di 16 morti e 22 dispersi.
Nel frattempo, stando alle ultime rivelazioni, si aggravano le posizioni del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, accusato di abbandono della nave durante il naufragio (oltre che di disastro e omicidio plurimo colposo), e della compagnia Costa, ritenuta corresponsabile della tragedia del 13 gennaio. Ieri sono state rese pubbliche alcune intercettazioni del comandante Schettino, che, all’indomani del naufragio, mentre si trovava nella caserma dei carabinieri di Orbetello, ignaro di essere intercettato, avrebbe detto al telefono ad un amico: “Quando la nave si è inclinata, ho preso e sono sceso”. Il che confermerebbe l’accusa di abbandono della nave. Lo stesso Schettino, comunque, così come altri ufficiali della Concordia hanno chiamato in causa anche la compagnia Costa, dichiarando che l‘inchino all’Isola del Giglio, che ha provocato la tragedia, era stato pianificato e voluto dall’armatore per ragioni pubblicitarie. Schettino, dunque, stando alle dichiarazioni rese agli inquirenti, sarebbe stato costretto dai suoi datori di lavoro a passare vicino all’isola.
Redazione
Con direttanews.it sei sempre al centro delle notizie, clicca QUI e diventa fan