Disoccupazione: dati allarmanti quelli diffusi dall’Istat, un giovane su tre è a casa

Disoccupazione

DISOCCUPAZIONE ISTAT – La disoccupazione è sempre stata, in questi anni, un tasto dolente della società. Sono in particolare i giovani a dover fare i conti con un sistema che non permette loro di fare progetti per il futuro a causa dei contratti a progetto o a chiamata che non si trasformano praticamente mai in certezza. Attualmente, in seguito ai dati diffusi dall’Istat, è stato possibile apprendere che un giovane su tre non ha un’occupazione. Nello specifico nell’ultimo mese dell’anno il numero certo di giovani disoccupati è stato pari a 2 milioni e 243 mila (31%), un valore che ha fatto regredire l’Italia allo status di dieci anni fa.

A preoccupare maggiormente non è stato comunque il mese di dicembre, che al contrario ha visto la diminuzione del tasso di disoccupazione dello 0,2 per cento, bensì il dato ottenuto su base annua che invece ha visto un incrementato del 3% per la fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Tuttavia ancora più grave la situazione generale, infatti a dicembre i disoccupati nel nostro Paese sono aumentati fino a raggiungere l’8,9 per cento (+0,1% rispetto novembre), con un aumento su base annua dello 0,8 per cento, incremento rilevabile se considerato il fatto che un valore così catastrofico non risaliva che al 2004.

Intanto già ieri l’agenzia americana di rating Moody’s aveva allertato tutti esprimendo le proprie perplessità sulle misure del decreto “Salva Italia” del governo Monti. Secondo un rapporto dell’agenzia, infatti, il decreto “ridurrà il reddito disponibile delle famiglie” e nel 2012 l’economia italiana segnerà un calo dell’1%. Secondo Moody’s aumenterà anche il tasso medio di disoccupazione che sarà portato in tal modo dall’8,2% del 2011 all’8,9% di quest’anno.

Infine questa settimana sarà decisiva per la riforma del mercato del lavoro e il governo Monti si accinge a sedersi al tavolo con le parti sociali che, dopo il decreto ‘Salva Italia’, non sembrano intenzionate a fare ulteriori concessioni. Le principali novità riguarderanno proprio i neoassunti e i giovani precari cui sarà consentito un contratto a tempo indeterminato, ma non sarà previsto il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa, che invece sarà compensato da un risarcimento economico variabile a seconda dell’anzianità di lavoro, come consigliato precedentemente dalla Bce.

L.B.

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